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sabato, 19 Aprile 2025

In Fvg nuova norma regionale sulla figura professionale del Security Manager

Secondo Paolo Fontana, Senior Security Manager, specializzato nella valutazione dei rischi criminosi e nella formazione del personale: Ā«La norma pone la nostra regione all’avanguardia in Italia e va nella giusta direzione per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche e di chi ci lavoraĀ»

22.02.2023 – 07.10 – I sempre più frequenti episodi di aggressioni e attacchi che colpiscono medici, infermieri e operatori sanitari, in tutta Italia e anche in Triveneto, fanno salire la tensione e la preoccupazione in chi opera in sanitĆ , al punto che si cominciano a registrare casi di sanitari che si dimettono, rinunciando alla professione pur di evitare i rischi. Allo stesso modo si moltiplicano in Italia e nel mondo gli attacchi, informatici, ma anche fisici, a infrastrutture critiche quali centrali elettriche, gasdotti, oleodotti, elettrodotti, centri di distribuzione, strutture sanitarie, ecc. Un fenomeno che non poteva passare inosservato ai legislatori e che anche in Friuli Venezia Giulia ha portato un folto gruppo di consiglieri regionali di varie parti politiche a presentare, giĆ  nell’aprile 2021, l’Ordine del Giorno n° 51 intitolato ā€œIstituzione della figura del professionista della sicurezza aziendale (security manager) presso le infrastrutture ospedaliere regionali pubbliche e privateā€.
Un ā€˜ordine del giorno che ĆØ stato accolto e trasformato in norma all’interno della ā€œlegge Omnibusā€ approvata nei giorni scorsi, in chiusura di legislatura, dal Consiglio Regionale del Fvg, istituendo la figura del security manager certificato per le infrastrutture critiche.

Ā«Prescindendo dall’interesse personale – afferma Paolo Fontana, uno dei primi security manager certificati che opera in Friuli Venezia Giulia e che da diversi anni tiene corsi e offre consulenze sulla sicurezza alle principali aziende regionali insieme alla Mopa Mandi Open Protection Academy -, ritengo che si tratti di un’iniziativa molto sensata e quanto mai necessaria. Certamente le strutture sanitarie e le infrastrutture critiche del Nordest hanno mediamente un buon livello di sicurezza, con la presenza di telecamere e, spesso, di Guardie Giurate, ma troppo spesso tutto questo non basta. Le telecamere, infatti, non possono coprire ogni angolo di strutture cosƬ grandi e servono perlopiù a ricostruire gli eventi criminosi a cose avvenute per cercare di individuare i responsabili. Le Guardie Giurate, poi – continua l’esperto security manager friulano – hanno limiti operativi, dettati dalla legge, che non consentono loro di intervenire in tutti i casi di rischio che si possono presentare, perchĆ© possono occuparsi solo della difesa del patrimonio, non delle personeĀ».

In un contesto che si fa sempre più difficile, sia per le strutture sanitarie, sia per diverse infrastrutture critiche che sono state recentemente oggetto di attacchi, secondo Paolo Fontana, oltre all’ottimo e necessario lavoro delle Forze dell’Ordine, l’unica soluzione possibile ĆØ formare un numero significativo di security manager e inserirli nelle aziende a rischio sia pubbliche, sia private, esattamente come ĆØ stato previsto dalla norma che il Fvg, prima regione in Italia, ha approvato.

Ā«Il Security Manager – spiega ancora Fontana – ĆØ l’unica figura professionale, normata dalla Uni 10459, che ha la competenza su tutta la gestione della sicurezza da eventi che hanno origini dolose e criminose in azienda; ĆØ quindi l’unico professionista che esamina, valuta e predispone le contromisure necessarie nelle aziende a tutela di tutto il personale. La Uni 10459:2017 definisce, infatti, il security manager certificato come: ā€œProfessionista della Security in possesso delle conoscenze, abilitĆ  e competenze nel campo della security tali da garantire la gestione complessiva del processo di security o di rilevanti sotto processiā€. Pertanto – chiarisce Paolo Fontana -, il professionista della sicurezza non ĆØ una sorta di guardia o di ā€œbuttafuoriā€ come tanti erroneamente pensano, ma un esperto che dopo anni di formazione e di esperienza ĆØ in grado compiere: analisi di scenario e del contesto esterno; analisi del contesto interno; valutazione e gestione dei rischi di security; elaborazioni e attuazione del piano di sicurezza; elaborazione della struttura organizzativa e budget di funzione; audit tecnici di security; e, infine, il monitoraggio e reporting di securityĀ».

In tal senso, il Security Manager ĆØ un professionista della sicurezza ā€œa tutto tondoā€ le cui capacitĆ  e competenze sono sempre più necessarie per difendere le strutture sanitarie, le infrastrutture critiche, le aziende a rischio e il personale che ci lavora da attacchi fisici, cosƬ come da attacchi informatici ed ĆØ, quindi, molto utile che la figura sia stata normata anche a livello regionaleĀ».
Non va, infine, dimenticata la capacitĆ  dei security manager di formare i dipendenti che, secondo Fontana e gli esperti di sicurezza, non consiste in qualche ora di lezioni di tecniche di autodifesa, ma in una formazione dedicata e finalizzata al saper affrontare i vari contesti critici, possibili e/o probabili, sia psicologicamente, sia fisicamente.

Ā«La Regione Friuli Venezia Giulia, grazie all’iniziativa dei consiglieri Tosolini,Ā Bordin,Ā Bernardis,Ā Singh,Ā Mazzolini,Ā Budai,Ā Boschetti,Ā Calligaris,Ā Moras, Miani, Di Bert, Slokar, Ghersinich, Spagnolo con questa norma – sottolinea il professionista della sicurezza – ha affrontato e considerato questi problemi. Ne beneficerĆ  tutta la comunitĆ  regionale e, in particolare, gli operatori sanitari e delle infrastrutture critiche che potranno tornare a fare il loro lavoro con serenitĆ  e in sicurezza. La speranza di tutti coloro che, come me operano in questo settore – conclude Fontana – ĆØ che altre Regioni seguano l’esempio del Friuli Venezia Giulia dando la necessaria sistematizzazione normativa a una figura, quella del security manager, che per troppo tempo in Italia ĆØ stata sottovalutataĀ».

l.l

 

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