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sabato, 19 Aprile 2025

Inaugurato l’anno accademico dell’UniUd con il ministro Bernini

28.01.2023 – 16.20 – «Vogliamo rappresentare una istituzione il cui ruolo, autonomo e disinteressato, sia riconosciuto come riferimento per la società e che sia un volano per contribuire alla crescita civile, culturale, economica e sociale del territorio». Con queste parole oggi il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, ha accompagnato l’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023, il 45 esimo della sua storia. La cerimonia, per la prima volta tradotta nella lingua dei segni, si è svolta nell’auditorium della nuova biblioteca del polo scientifico-tecnologico dell’Ateneo. Ha partecipato, a distanza, prendendo la parola, il ministro dell’università e della ricerca, Anna Maria Bernini. Presente in sala, fra gli altri, anche il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. “Stiamo lavorando per un accesso sostenibile al corso di laurea in Medicina e chirurgia. – ha annunciato il ministro Bernini – Presso il Ministero abbiamo istituito un tavolo tecnico che valuterà il fabbisogno reale di medici, andando oltre i freddi numeri. Dobbiamo disaggregare i dati e capire effettivamente di quanti medici abbiamo necessità non solo negli ospedali. Inoltre, ricordo che a breve partiranno i nuovi test di accesso a Medicina, con cui i nostri ragazzi, a cominciare dal quarto anno delle Secondarie, potranno misurarsi anche per quattro prove e che, come previsto, non includono più domande di cultura generale. Stiamo investendo sull’edilizia universitaria e anche sull’housing per gli studenti mettendo risorse aggiuntive”.

La cerimonia è stata scandita, oltre che dalla relazione del rettore, dai contributi dei rappresentanti del corpo studentesco, Francesca Corte, e del personale, Lionello Fabris. Per le istituzioni, sono intervenuti, oltre al ministro competente, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e il sindaco di Udine, Pietro Fontanini. La lectio magistralis è stata tenuta dal direttore scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, Enrico Giovannini, mentre la prolusione è stata pronunciata da Daniele Morandi Bonacossi, docente dell’Ateneo friulano.
“Il coraggio è lo stesso valore che ha determinato la nascita dell’Ateneo – ha detto Pinton –, il suo sviluppo e ciò che oggi ci permette di guardare al futuro». L’Università di Udine, ha aggiunto, «sta guardando con coraggio e senso di responsabilità alle grandi trasformazioni in atto, per essere sempre più luogo dove gli studenti e le studentesse partecipano alla costruzione del loro futuro contribuendo così alla crescita civile, culturale, economica e sociale del territorio e del nostro Paese”.
Lo stanziamento, a livello nazionale, “di ingenti risorse per la formazione e la ricerca rappresenta – ha sottolineato il rettore dell’Università di Udine – un’occasione imperdibile per la crescita del sistema accademico, che va colta con grande consapevolezza e in coerenza con gli obiettivi nazionali». Per Pinton «è necessario che queste iniziative siano accompagnate da interventi efficaci, che permettano agli atenei di operare in sicurezza di bilancio e nei tempi rapidi richiesti soprattutto dalle misure straordinarie». Così come è importante poter contare, ha aggiunto, «su un sistema di valutazione sempre più chiaro in ogni suo passaggio, tale da favorire azioni di miglioramento da parte di tutti gli Atenei». È inoltre auspicabile, ha evidenziato, «una netta accelerazione sulla revisione delle modalità di reclutamento favorendo la più rapida immissione dei giovani nel percorso accademico”.

“Decisivo” ha definito Pinton il continuo sostegno offerto dalla Regione, “a cui va il nostro ringraziamento» ha detto, all’intero sistema dell’alta formazione regionale, favorendo la già intensa collaborazione tra gli Atenei e l’interazione fra i diversi componenti della filiera della formazione». Inoltre, ha spiegato il rettore, «è fondamentale che si consolidi la sintonia di visione e progettuale con le altre istituzioni locali, le città in cui la nostra Università ha sede. Incessante è l’impegno dell’Ateneo per assecondare la potenziale attitudine di questi luoghi a divenire città universitarie, dove studenti e studentesse possano trovare ambienti adatti e funzionali non solo allo studio, ma alla qualità della vita, con particolare riguardo al tema della residenzialità”.
Le numerose novità annunciate dal rettore riguardano innanzitutto la didattica, tre nuovi corsi di studio, uno triennale e due magistrali, in partenza dall’anno accademico 2023/24, dopo la fase di accreditamento ministeriale. Si tratta della laurea triennale inScienze dell’educazione, che raccoglie le richieste del territorio e completa la filiera già consolidata delle scienze della formazione. La laurea magistrale in Industrial engineering for sustainable manufacturing completa il percorso di primo livello sull’ingegneria industriale per la sostenibilità ambientale. E il corso di laurea magistrale in Cittadinanza, istituzioni e politiche europee che mira alla proiezione internazionale dei laureati in ambito giuridico.
L’Università di Udine è attivamente coinvolta in tre centri di ricerca e innovazione nazionale nell’ambito del Pnrr. Il National Biodiversity Future Centre che si occuperà di ricerca e innovazione per la tutela e la valorizzazione della biodiversità; Agritech, che promuove lo sviluppo di tecnologie innovative nel settore agricolo per migliorare quantità e qualità delle produzioni, garantendo l’adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici; l’ecosistema dell’innovazione iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem, finalizzato a diffondere nel Triveneto i benefici delle tecnologie digitali. L’Ateneo udinese è anche fra i promotori dell’infrastruttura tecnologica di innovazione Future Farming, promossa dall’Università Ca’ Foscari di Venezia. L’obiettivo è sperimentare modalità di coltivazione sostenibile di varie forme di vita – dalle alghe ai funghi alle piante ai batteri – per la produzione di alimenti, biomolecole e biofarmaci.

Grazie ai finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) l’Ateneo può contare su 47 nuovi ricercatori: 17 in fase di assunzione che si aggiungono ai 30 recentemente reclutati.
L’Ateneo partecipa, dall’attuale 38 esimo ciclo, a quattro nuovi dottorati di ricerca nazionali in aree strategiche. I corsi sono: Learning science and digitale technologies, Heritage science, Cybersecurity, Robotics and intelligent machines. Inoltre, grazie ai fondi del Pnrr sono state finanziate 44 posti con borse di studio, sui 116 complessivi per i 15 corsi di dottorato in cui è coinvolta.
L’area condivisa nella quale ricercatori e aziende sviluppano progetti congiunti, l’Uniud Lab Village, si arricchirà di due nuovi laboratori che si aggiungeranno ai 31 attuali. Sono il Laboratorio di ingegneria industriale per la sostenibilità ambientale e ilMedia-Lab, dedicato alla produzione multimediale e allo storytelling digitale. L’hub tecnologico è stato recepito come best practicedal consorzio dell’ecosistema dell’innovazione nel Triveneto, Inest, di cui l’Ateneo è socio fondatore. Il Lab Village, che vanta infatti 5 aziende insediate, è stato realizzato con il sostegno del Ministero dell’università e della ricerca, della Regione e della Fondazione Friuli.
Di prossima attivazione è il centro di ricerca clinica traslazionale del Dipartimento di Area medica, accanto all’ospedale di Udine. Può contare su oltre 10.000 metri quadrati destinati a laboratori, aule, studi. (a.c.)

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