21.01.2021 – 12.50 – Mentre prosegue il dibattito sul ritorno o meno delle lezioni in presenza per gli studenti delle scuole superiori – al centro della Conferenza Stato-Regioni in programma per oggi – si inizia a discutere in merito a un altro grande tema riguardante il mondo dell’istruzione: l’esame di maturità.
Dopo quasi un anno di didattica a distanza a cui si somma, inoltre, una disparità tra gli studenti delle diverse regioni, tra chi ha svolto più o meno ore di didattica in presenza, l’esame finale per le classi quinte appare essere un rebus di difficile soluzione. Quel che è certo è che le modalità con cui si svolgerà non potranno essere “normali”.
A tal proposito è intervenuta la Ministra Lucia Azzolina nel corso della riunione di maggioranza con gli esponenti delle commissioni competenti di Camera e Senato. Nessuna decisione è ufficialmente ancora stata presa ma la direzione sembrerebbe essere quella di un’unica maxi prova orale.
Incertezza sulla questione dell’ammissione all’esame: se da un lato infatti le prove Invalsi non saranno con buone probabilità un requisito necessario, dall’altro sembra non vi sarà, a differenza dello scorso anno, un’ammissione generalizzata, con la possibilità inoltre di bocciatura; maggiore peso verrà infatti dato al curriculum complessivo dello studente. Ancora da valutare invece la questione sull’alternanza scuola-lavoro. La prossima maturità ha assicurato in ogni caso la Ministra “terrà conto dell’anno in corso” ma dovrà essere comunque un esame “completo, serio, capace di offrire un quadro adeguato delle competenze degli studenti”. Prima di stendere l’ordinanza, saranno comunque sentiti anche gli studenti e i sindacati in rappresentanza degli insegnanti.
Nel frattempo, relativamente alla situazione delle scuole in Friuli Venezia Giulia, sempre nel pomeriggio di oggi, il Tar incontrerà le parti per un’udienza informale con Regione, prefettura e il comitato di genitori che hanno presentato il ricorso contro l’ordinanza con la quale viene previsto il ritorno il classe degli studenti a dopo il 31 gennaio, introducendo la didattica a distanza al cento per cento fino a quel periodo.
n.p