07.10.2022 – 11.30 – Ha chiuso il terzo market in città nell’arco di poche settimana. L’ultimo a “cadere” sotto i colpi del caro bollette è il Pam Express di via Battisti. Prima, ad abbassare le serrande sono stati il Metà tra via del Pozzo e viale Ungheria, e il punto Despar di via Carlo Caneva. “Dopo due anni e mezzo lascio Udine senza aver guadagnato nulla. Le ultime tre bollette da quasi 30 mila euro ciascuna hanno annullato ogni margine di guadagno, erodendo anche i risparmi. Così non si poteva più andare avanti”. Questo lo sfogo di Andrea Masten, il titolare del punto vendita di via Battisti. Lui, come gli altri due colleghi costretti a chiudere, era concessionario in franchising dei market. «Sono dispiaciuto, ma quello che fa più male è il disinteresse del “sistema” – aggiunge Masten -. Tutti si riempiono la bocca di belle parole, ma nei fatti nessuno, nonostante le richieste di aiuto, fa nulla per venirci incontro. Se la situazione non cambierà, sono certo che queste chiusure proseguiranno, e dopo i supermarket coinvolgeranno anche bar e ristoranti».
Per non indebitarsi è stato costretto a chiudere. I suoi otto dipendenti saranno messi in cassa integrazione, e il quartiere sarà privato di un punto vendita fondamentale, che offriva un servizio sociale prima che commerciale ai residenti del quartiere. Masten aveva affisso sulla vetrina del suo negozio le cifre delle bollette, passate dagli 8.351 euro del luglio 2021 ai 27.188 euro del luglio 2022, dagli 8.847,92 euro dell’agosto 2021 ai 30.585,52 dell’agosto 2022. Ma nulla è cambiato, e l’ennesima bolletta folle superiore ai 20 mila euro, l’ha convinto ad abbassare per l’ultima volta le serrande del suo negozio.