06.10.2022 – 09.24 – “La Commissione Pari Opportunità del Comune di Udine, in apprensione per l’arresto in Iran di Alessia Piperno, ribadisce lo sdegno e si unisce al coro unanime dello sconcerto e della protesta, alla ricerca della verità per Mahsa Amini, ragazza Iraniana di 22 anni di origine curda, arrestata dalla polizia a Teheran, colpevole di non indossare in modo adeguato il velo in testa, obbligatorio in Iran per tutte le donne. Portata dagli agenti in una delle centrali di polizia, è morta in circostanze ancora da chiarire, ma sembra, uccisa in modo barbaro a bastonate. Picchiato a bastonate e ridotto in fin di vita, anche il padre che aveva sporto denuncia contro le stesse forze di Polizia Religiosa.” Comunica in una nota Cristina Pozzo in qualità di Commissaria delle Pari Opportunità di Udine.
“La morte di Mahsa, ha scatenato una protesta pressoché ovunque anche nel Paese, per ora sono coinvolte oltre cento città.
Le donne per prime sono scese in strada, togliendosi il velo e bruciandolo, a seguire anche gli uomini hanno aderito alla protesta, evidente presa di coscienza di un popolo, stanco di essere represso e costretto a seguire leggi assurde ed arcaiche.”
“Unanime la reazione in tutto il mondo ove si stanno tenendo manifestazioni fuori dalle Ambasciate Iraniane e anche le donne Afgane sono scese in piazza, nonostante vengano picchiate e disperse dalle forze dell’ordine, tutte per affermare un loro diritto sacrosanto di essere Donne Libere. Libere, cioè, di vestire come vogliono, libere di sposare chi vogliono, libere di pensare, libere di studiare, libere di vivere in una società che dovrebbe garantire loro pari dignità e pari opportunità, senza alcuna discriminazione di genere.
E’ proprio in considerazione di ciò che come Commissione Pari Opportunità di Udine, cogliamo anche e ancora una volta l’occasione per esprimere totale sostegno e solidarietà nei confronti di queste donne e della loro protesta ancora in atto.”
“Donne iraniane e afgane ci uniamo a Voi e a tutte le donne del mondo ancora vittime di una cultura misogina e di un atteggiamento d’odio o di avversione nei vostri confronti, per invocare un processo di emancipazione ormai inderogabile e indifferibile in Iran, come in tutto il resto del mondo, e invochiamo nel contempo supporto e intervento delle Istituzioni per non dover più essere testimoni di questa barbarie” – Concludono all’unanimità le componenti della Commissione.
l.l