18.01.2021 – 12.17 – La notizia del ridimensionamento delle consegne dei vaccini da parte di Pfizer, e quindi un conseguente rallentamento della campagna vaccinale in Friuli Venezia Giulia sono stati – assieme alla scuola– il tema al centro dell’a conferenza stampa tenuta ieri dal presidente Massimiliano Fedriga, assieme al vicepresidente con delega alla Salute Riccardo Riccardi e l’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen.
“Pfizer dice che dalla settimana successiva (25 gennaio) la fornitura delle dosi dovrebbe tornare a regime” ha affermato il presidente, specificando però come, ad oggi, non vi sia di fatto la garanzia che questo accada. Di conseguenza il rallentamento della campagna vaccinale diviene inevitabile in quanto la mancata somministrazione delle seconde dosi, come effetto della minore disponibilità di vaccini, sarebbe un danno incalcolabile. In tal senso, è stato spiegato, si è deciso in queste settimane di tenere prudenzialmente da parte una riserva di vaccini, proprio al fine di scongiurare tale rischio e garantire quindi anche la seconda dose.
“Secondo le stime che abbiamo fatto tutto il Nord-est è stato falcidiato” in termini di tagli sulla fornitura, ha continuato Fedriga, con una riduzione del 54%per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, del 58% per il Trentino Alto Adige, del 53 % nel caso del Veneto e del 51% in quello dell’Emilia Romagna. Vi sono territori che invece “non avranno tagli e altri che avranno tagli irrisori”. “E’ chiaro che questa distribuzione è pericolosa perché rischia di penalizzare le regioni che si sono comportate dal punto di vista della campagna vaccinale in modo responsabile e virtuoso”. In tal senso, ha aggiunto “ho chiesto al commissario Arcuri che il taglio sulla fornitura dei vaccini sia riequilibrato a livello nazionale”.
Ad aver determinato la rimodulazione delle consegne sarebbero state alcune “necessarie modifiche dei processi di produzione“, come spiegato dalla stessa azienda in una nota congiunta. “Pfizer ci dice che è perché devono riadattare lo stabilimento europeo nella produzione del vaccino aggiuntivo” ha spiegato il presidente, “peccato però che a pagare siano i singoli stati nazionali: e non si è mai visto che un cliente subisca le scelte del fornitore. Se si è firmato un contratto e si sono garantite delle forniture, quelle forniture devono essere assicurate. Se ci sono dei problemi si negozia e si discute prima, e si decide come fare”. Inoltre, ha osservato, “se è vero che dalla prossima settimana” la fornitura “delle dosi per raggiungere la quantità stabilità precedentemente a questo taglio, avverrà tramite il rifornimento da altri stabilimenti nel mondo, io mi domando perché questa politica – poiché non credo sia stato deciso un giorno prima come riorganizzare la produzione – non sia stata fatta precedentemente”.
Fedriga ha quindi ribadito la necessità di garanzie formali da parte di Pfizer in merito alle prossime forniture, al fine di programmare puntualmente l’agenda delle vaccinazioni, che comprende anche i richiami.
n.p