01.07.2022 – 08.20 – La centrale idroelettrica di Salcano/Solkan, appena dietro il confine in Slovenia, è stata temporaneamente chiusa a causa del progressivo disseccarsi del fiume Isonzo, causato dalla prolungata siccità in corso. Il suo operatore, Soške Elektrarne Nova Gorica, ha comunicato che la centrale non è più capace di produrre energia alle condizioni presenti; ed è la prima volta che ciò succede dalla famosa estate del 2003, diciannove anni addietro. Attualmente il flusso d’acqua dell’Isonzo è talmente debole che non permette alle turbine di funzionare. Il flusso veniva garantito convogliando in parte le acque sopra i cancelli della diga e in parte grazie alla corrente naturale dell’Isonzo. Il flusso era stato garantito fino a ieri svuotando le riserve presenti; tuttavia anche quest’ultime hanno raggiunto livelli critici che non consentono un ulteriore sfruttamento.
L’incidente evidenzia nuovamente un’intrinseca inaffidabilità nelle energie rinnovabili nelle situazioni emergenziali: dall’eolico che fatica a essere programmabile a fronte dei cambiamenti climatici anche in zone normalmente ventose, ai pannelli fotovoltaici dal basso rendimento in Germania e danneggiati dalle tempeste di sabbia nei paesi mediterranei, con un elevato consumo del suolo a discapito dell’agricoltura; all’idroelettrico che ora si svela impotente a fronte delle siccità .
Video del 2016 della centrale in funzione
[z.s]