28.07.2022 – 08:00 – Open Fiber è la società di telecomunicazioni controllata per metà da Enel e per il restante 50% da Cassa Depositi e Prestiti Equity che si occupa dell’installazione dell’infrastruttura per la connessione internet ultraveloce. In breve, Open Fiber è chi posiziona e gestisce la fibra ottica a livello nazionale e quindi anche in Friuli Venezia Giulia. Un ruolo fondamentale nello sviluppo tecnologico del Paese ma non solo, considerato quanto siano in aumento le tipologie di lavoro in remoto e quanto le comunicazioni e la possibilità di trasmettere ed elaborare grandi quantità di dati siano cruciali anche per la crescita economica.
Tuttavia nel percorso verso il progresso c’è stato qualche intoppo, o meglio, una serie di ritardi, ragion per cui l’assessore regionale ai Sistemi informativi, Sebastiano Callari, ha chiesto con urgenza un incontro al sottosegretario del Ministero dello Sviluppo economico e al Dipartimento per la trasformazione digitale per fare chiarezza sui tempi di posa della fibra ottica da parte di Open Fiber. Nel suo intervento, l’assessore ha fatto notare come ormai sia chiaro che Open Fiber non riuscirà a rispettare i tempi previsti, con il rischio che l’Italia si trovi a dover restituire i fondi ottenuti quando l’Unione Europea chiederà il rendiconto delle opere svolte.
Durante la Commissione per la innovazione tecnologica e la digitalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome è stato appurato che Open Fiber non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi previsti nel 2023, infatti la società ha già comunicato che sposerà il traguardo al 2024. La dilazione del termine dei lavori ha fatto preoccupare l’assessore che ha posto il problema dei numeri della manodopera e delle ditte specializzate impegnati nell’esecuzione delle opere necessarie alla posa della fibra ottica. Una tematica urgente da affrontare al più presto, anche a livello governativo, prima che ci si accorga che i dettami europei sono diventati definitivamente irraggiungibili.