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sabato, 19 Aprile 2025

Prosegue lo scontro sul consumo di acqua tra Comune e campo nomadi

25.06.2022 – 07:00 – Continua il braccio di ferro tra il Comune di Udine e il campo nomadi sulla questione acqua. Dopo che la Cafc, alcuni mesi fa, aveva segnalato il consumo abnorme di acqua da parte del campo nomadi di via Monte Sei Busi a Udine, stimato intorno ai 100 mila litri al giorno, è partita una diatriba fatta di misure, reazioni e contromisure. Iniziamente l’amministrazione aveva ordinato una limitazione della fornitura al campo, che sorge su un terreno demaniale. È infatti il Comune a pagare le utenze, per un costo stimato intorno ai 24-26 milla euro annui. Così nel mese di maggio l’amministrazione aveva deciso di installare dei contatori per limitare il flusso idrico verso il campo nomadi, dai 100 mila litri a 10mila.

L’assessore alla sicurezza Ciani aveva commentato: “Abbiamo finalmente ripristinato una condizione di equità. Il servizio di fornitura dell’acqua è garantito, ma la stagione degli sprechi è finita. Lo scorso anno il Comune ha pagato 26mila euro per questo consumo spropositato e irragionevole. Non siamo disposti a continuare a pagare conti del genere. La quota vitale di acqua è stimata in 50 litri al giorno a persona: il Cafc ha stabilito una soglia di 200 litri al giorno: di fatto, il campo nomadi consumava acqua come fosse una piscina olimpica”. La mossa del Comune ha scatenato una ritorsione degli abitanti, che, a inizio giugno, hanno danneggiato i contatori dell’acqua e alcune telecamere di sicurezza installate per verificare il rispetto delle nuove condizioni e minacciato alcuni tecnici e agenti di polizia.

Ieri è infine stata comunicata dall’assessore Alessandro Ciani l’adozione di nuove misure. Ciani ha annunciato l’installazione di un nuovo contatore digitale che assicura una lettura corretta dell’acqua e, contestualmente, scongiura il rischio di manomissioni. “Avanti con fermezza e trasparenza per ripristinare una situazione di ordinarietà rispetto all’utilizzo dell’acqua del campo nomadi di via Monte Sei Busi” ha commentato Ciani: “Nelle scorse settimane abbiamo applicato un riduttore all’impianto per dimezzare i consumi dell’acqua. Ricordo che, per diversi motivi, negli scorsi anni il campo nomadi ha fatto registrare consumi anomali e spropositati, di circa 100mila litri al giorno”.

“Anche alla luce dell’emergenza causata dal caldo anomalo, insistiamo nel dire che questi numeri non sono tollerabili. Stiamo procedendo con grande senso di responsabilità per mettere i nomadi nelle condizioni di usufruire di un servizio corretto pagando, come tutti i cittadini, un prezzo equo e ragionevole. Oggi gli abitanti del campo hanno affermato di essersi finalmente decisi ad installare dei contatori singoli ed a pagamento. Speriamo che mantengano questo impegno. Noi abbiamo fatto tutto ciò che, stante le normative di settore, ci era concesso per limitare una situazione paradossale”.

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