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sabato, 19 Aprile 2025

La mostra “RIFLESSI – autoritratti nello specchio della storia” inaugurata a Gorizia

31.05.2022 – 11.00 – Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia presenta la mostra Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia, inaugurata sabato 28 maggio fino al 2 ottobre 2022. Si tratta di un progetto espositivo a cura di Johannes Ramharter e Raffaella Sgubin con la collaborazione di Lorenzo Michelli e Vanja Strukelj, diviso in otto sezioni e composto da quasi settanta opere, di cui la maggior parte provenienti da prestigiose istituzioni austriache come il Belvedere di Vienna, e dedicate al ritratto e all’autoritratto nella pittura, dalla metà del Cinquecento fino all’era contemporanea.

La mostra, sviluppata e promossa da ERPAC, si inserisce nel più ampio progetto espositivo ­focalizzato sul tema dell’autoritratto e del ritratto d’artista che ha già raccolto un ampio riscontro a Trieste (Magazzino delle Idee) con la mostra fotografica Io, lei, l’altra. Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste, a Gradisca d’Isonzo (Galleria Regionale d’arte contemporanea Luigi Spazzapan) con la mostra di fotografia e opere site specific Artista+artista. Visioni contemporanee e ora con la mostra di Gorizia Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia, cui si aggiungerà nel mese di giugno, al Museo Revoltella di Trieste, Attraverso il volto, una selezione della prestigiosa collezione di autoritratti del museo. Tutte le quattro mostre si pongono l’obiettivo di interrogare i protagonisti dell’arte offrendo loro una voce attraverso il riflesso dell’artista negli occhi degli artisti, per coglierne le loro ambizioni e il loro ruolo ancora attuale nella nostra contemporaneità. Il tutto appare come un racconto che si snoda in differenti capitoli, mettendo a fuoco di volta in volta le tante possibili prospettive che il tema della auto-rappresentazione finisce per intercettare.

Il percorso espositivo prevede una messa in scena degli spazi di lavoro, gli atelier, gli studi, per arrivare poi al cuore della mostra che verterà sull’autoritratto come autorappresentazione: qui si potranno ammirare una serie di capolavori di Goya, Ferdinand Georg Waldmüller e altri artisti che hanno sottolineato la caratteristica borghese cercando di non idealizzarla; gli autoritratti di Kolo Moser e Max Oppenheimer che espongono il corpo, ieratico o sofferente, riprendendo a modello Dürer, fonte anche dell’opera di Arturo Nathan; il tema del travestimento che interessò gli artisti triestini in una attenta relazione con la psicanalisi. Maestra di questo continuo gioco del travestimento, Leonor Fini, così come appare nel suo dipinto del 1968, sembra instaurare un provocatorio dialogo con la foto di Andy Warhol scattata da Cristopher Makos, in cui ad essere esplicito è proprio il tema dell’identità sessuale.

Il percorso si chiude con il dipinto Imperial Elke (1999) di Elke Krystufek, in cui l’artista viennese si ritrae nuda mentre si scatta una foto con il cellulare ritraendosi nuda.
Un racconto, insomma, che intende sollecitare nel visitatore interrogativi, mettere in guardia dalle insidie degli stereotipi, in un continuo rapporto tra passato e presente, tra il nostro io e il nostro opposto, in un gioco costanti di specchi e sguardi che ne incastrano la complessità e ci permettono di considerarla come necessaria.

Per seguire l’intero programma e effettuare prenotazioni: http://www.musei.regione.fvg.it

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