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sabato, 19 Aprile 2025

Nel rispetto della natura, la volpe non va addomesticata

22.05.2022 – 10.30 – Può essere snella o molto pelosa, rossa e bianca e con il muso lungo, affusolato, le orecchie dritte, nere e appuntite e le zampe bianche, non troppo lunghe. E’ la volpe del Friuli (Vulpes vulpes), un canide di medie dimensioni che con la sua folta pelliccia in inverno, attraversa i boschi come una padrona dei sentieri. Un passo dopo l’altro, ben allineati, a differenza di altri suoi simili, la volpe conosce la strada precisa. Cugina del lupo, è un canide molto diffuso nella regione del Friuli Venezia Giulia, difficile da vedere di giorno essendo per lo piĂą un animale della notte che si ripara dentro tane abbandonate da tassi e istrici, sotto i cespugli o in tane scavate da lei, anche a ridosso dei fossi. Nell’immaginario comune, la volpe è stata dipinta nelle favole come un animale scaltro (il detto dice “furbo come una volpe”), ma nella realtĂ  è giusto ricordare che questo animale dal manto brillante è di natura “opportunista”, come affermano gli esperti, vale a dire che per convenienza è disposta ad avvicinarsi all’uomo pur di ottenere in cambio del cibo. Sono molti i racconti dei nostri territori friulani che riportano foto o video di volpi addomesticate. Gli esperti forestali sconsigliano però questa pratica di seduzione, poichĂ© la volpe è e deve restare un animale libero e selvatico necessario all’equilibrio boschivo. Abituandolo alla vita domestica, seppur all’esterno, si rischia di mettere in pericolo piccoli allevatori di galline e conigli, animali prediletti per le papille gustative della volpe, che in natura caccia lepri, roditori, istrici, escludendo però i toporagni e le talpe. Per necessitĂ , si alimenta anche di rifiuti, ma cerca di ottenere il cibo con la maggior facilitĂ  possibile, di conseguenza avvicinarla all’uomo la porta inevitabilmente a individuare i luoghi di miglior ristoro, come gallinai e pollai, oltre a mettere a repentaglio anche la sua stessa vita a causa di incidenti stradali o violenze umane gratuite.

Come ogni canide presente nei boschi, la volpe ha il suo ruolo preciso nell’equilibrio dell’ecosistema. E’ il carnivoro selvatico con la piĂą vasta zona di distribuzione, riesce a spingersi anche oltre i 2500 metri di altitudine, dove predilige nascondigli sicuri, ma può arrivare anche fino alle zone di mare o nelle aree verdi delle grandi cittĂ . Ha una vita media di due anni, ma può raggiungere anche una longevitĂ  di dieci. Oltre a roditori e istrici, si nutre anche di insetti, uccelli, uova, e carcasse. In estate e in autunno si alimenta volentieri anche di bacche e frutti selvatici. Il momento della riproduzione avviene tra gennaio e febbraio, periodo nel quale i maschi iniziano il corteggiamento per la conquista di una femmina che resterĂ  la loro compagna fino alla fine dello svezzamento dei cuccioli. Le nascite avvengono dopo 50 giorni di gestazione; le femmine di volpe restano sempre vicine ai nuovi nati per i primi 15 giorni di vita, e al nutrimento di tutta la famiglia ci pensa il maschio che va a caccia e porta le scorte in tanta. I piccoli vengono allattati per un mese circa, durante il quale però, i maschi adulti portano cibo rigurgitato che fa parte del loro svezzamento per un totale di due mesi.

Con l’arrivo dell’estate, i cuccioli sono pronti a uscire dalla tana per iniziare l’esplorazione dei boschi seguendo i genitori alla ricerca di cibo, fino a quando, con la fine della stagione calda, i maschi se ne vanno dalla famiglia per appropriarsi di un territorio proprio e conquistare una femmina per la riproduzione. Questo porta a forti competizioni tra i maschi giovani, ma sono proprio questi meccanismi che permettono di controllare lo spopolamento di questa specie, necessaria all’equilibrio interno del bosco, messo in pericolo solo dall’intervento umano rendendo disponibile cibo o il bracconaggio che si rivela essere realmente una persecuzione ad oggi abbastanza controllata, ma non ancora del tutto sconfitta.

 

Francesca Schillaci

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