26.04.2022 – 11.31 – “La Pace prima di tutto” è il forte messaggio arrivato ieri da Udine durante le celebrazioni della Festa della Liberazione promossa dall’ANPI. Un 25 aprile denso di significati quello che si è svolto in tutta Italia, e mai come quest’anno l’inno di Mameli è risuonato nelle piazze non più come memoria di una conquista passata, ma bensì come triste anelo di una situazione attuale sconvolta dalla guerra in atto tra Russia e Ucraina. Una guerra, del tutto inaspettata nel cuore dell’Europa, che sta incrinando i delicati equilibri geopolitici che da anni si mantengono tra paesi democratici e autocarchici. A differenza di altre parte d’Italia come Milano, Reggio Emilia e nella stessa Trieste, a Udine le celebrazioni si sono svolte in modo pacifico e commovente raccoglimento, nel massimo rispetto di ciò che è il vero significato di Resistenza. Perché senza di essa non ci saremmo mai potuti dichiarare un popolo libero e democratico. Oggi purtroppo il ricordo si ravviva perchè ci troviamo di fronte ad un’altra resistenza quella Ucraina. Una resistenza che rende estremamente attuali i principi per cui ci battemmo e che si spera possa essere un forte momento di riflessione per le giovani generazioni.
Il 77 esimo anniversario della Festa della Liberazione a Udine, come di consueto è partito da Piazza Primo Maggio con un corteo che ha visto la partecipazione di migliaia di persone, si è fermato in piazza della Libertà per la cerimonia dell’alzabandiera al suono dell’Inno di Mameli, per poi concludere la prima tappa al Tempietto dei Caduti per la deposizione delle corone e l’ascolto di varie testimonianze. Momento saliente della sfilata del corteo per anni è stato il lancio dei garofani rossi in via Poscolle che la signora Liliana, vedova del pittore Tavagnacco, lanciava dalla finestra mentre venivano intonati i versi della canzone simbolo della resistenza “Bella Ciao”. Quest’anno la simbolica tradizione è stata ripresa dai giovanissimi pronipoti. Il corteo ha terminato la sua marcia per le ultime celebrazioni in piazza XXVI Luglio davanti al Monumento ai Caduti. Significative e assolutamente prive di ogni tono polemico le parole del presidente dell’ANPI Dino Spanghero: “Noi abbiamo dedicato il 25 aprile alla pace, perché rappresenta la necessità urgente ed immediata, ed è quella che tutti chiediamo, al di là di qualsiasi polemica e di quello che è stato detto in questi giorni. Non dimentichiamoci che i partigiani hanno lottato per finire la guerra, con lo scopo di aprire una stagione di pace e di convivenza democratica tra tutti i popoli. Possiamo discutere di qualsiasi cosa, ma prima di tutto arrivi la pace. Il 25 aprile è fondamentale comunque per l’Italia, senza questa data non ci sarebbero state né il 2 giugno né il 1° gennaio 1948, data dell’entrata in vigore della Costituzione italiana. Quindi festeggiamo questa data, perché per noi è un giorno di festa”.
Il prefetto di Udine, Massimo Marchesiello, sulla scia del discorso pronunciato qualche giorno fa dal Presidente della Repubblica Mattarella, ha evidenziato che” il 25 aprile oggi ha una valenza purtroppo aggiornata, perché la Resistenza e la liberazione sono tornati valori attuali sui quali c’è una riflessione importanti anche all’interno della nostra democrazia. La Resistenza, e quindi la possibilità di arrivare alla pace non esime dal difendersi e quindi difendersi con le armi, anche se in tal senso c’è un dibattitto molto forte. Credo che le considerazioni che sono state fatte recentemente dal Presidente della Repubblica siano più che mai attuali e corrette”.
Con queste parole ieri il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si trovava in Campania, ha parlato al popolo italiano: “Questa mattina mi sono svegliato e ho trovato l’invasore. Sono le parole di Bella Ciao. Questo tornare indietro della storia, rappresenta un pericolo non soltanto per l’Ucraina ma per tutti gli europei. Per l’intera comunità internazionale. Avvertiamo l’esigenza di fermare subito con determinazione questa deriva di guerra, prima che possa ulteriormente disarticolare la convivenza internazionale. Prima che possa drammaticamente estendersi. Questo è il percorso per la Pace, per ripristinarla, perché possa tornare ad essere il cardine della vita d’Europa. Per questo diciamo convintamente viva la Libertà ovunque, particolarmente dove viene minacciata. Viva le Resistenza, il 25 aprile, viva la Repubblica”.
[l.f]