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sabato, 19 Aprile 2025

Polizia di Udine: tre ordini di carcerazione per cittadini dell’Est

15.04.2022 – 12.42 – Nella giornata del 13 aprile u.s., personale dell’Ufficio della Polizia di Udine, in collaborazione con quello della Polizia di Frontiera di Ciampino (Roma), ha dato esecuzione a due ordini di carcerazione, disposti dalla Procura di Udine, nei confronti del 53enne rumeno POPOVICI Petre e della sua connazionale, la 27enne CRISTEA Ioana Lavinia.
Il primo deve scontare una condanna alla pena di anni 4 e mesi 8 di reclusione, a seguito di un cumulo di condanne dei Tribunali di Gorizia e Udine, per fatti avvenuti a Sagrado, Farra D’Isonzo ed in numerosi comuni della bassa friulana nel 2011 e 2012.
L’uomo faceva parte di un gruppo delinquenziale, composto da cittadini rumeni che compivano razzie e furti in civili abitazioni. L’attività investigativa compiuta ha permesso di accertare la responsabilità del gruppo in almeno una ventina di colpi, con un danno per le vittime di diverse decine di migliaia di Euro.
Dopo un primo arresto e successivo periodo di carcerazione in custodia cautelare, l’interessato ha lasciato l’Italia, facendo perdere ogni riferimento. A seguito del provvedimento di condanna, le lunghe e articolate indagini esperite dalla Squadra Mobile di Udine, hanno permesso di acclarare che le reali generalità del ricercato non erano quelle con cui era stato sempre censito in Italia. Il 14 marzo scorso, la Polizia rumena ha rintracciato il latitante a Timisoara, dando esecuzione al Mandato di Arresto Europeo, disposto dalla Procura di Udine.

Il secondo arrestato è la 27enne Cristea Ioana Lavinia. La cittadina rumena deve scontare una pena di 2 anni e 2 mesi, emessa a seguito di numerose condanne del Tribunale di Udine, per fatti occorsi nel 2014. Allora, alla donna, che in questo centro non aveva una fissa dimora ed attività lavorativa, era stato notificato il provvedimento del Questore di non ritorno nel Comune di Udine, che la stessa aveva violato in numerosissime occasioni. Nello stesso periodo, era stata denunciata anche per tre episodi di furto in esercizi commerciali di Udine e della provincia. Successivamente si era resa irreperibile in Italia. A seguito del provvedimento di condanna, le indagini esperite da questa articolazione investigativa, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno permesso di rintracciare la donna a Nadlac Nagylak (Romania), dove aveva fatto ritorno, e tratta in arresto in esito al Mandato di Arresto Europeo predisposto dalla Procura di Udine.

Infine, nella giornata del 05 aprile scorso, la Polizia spagnola, a Blanes, vicino a Girona, ha dato esecuzione al Mandato di Arresto Europeo, disposto a seguito dell’ordine di carcerazione emesso in data 25.01.2020 dalla Procura Generale presso la Corte D’Appello di Trieste nei confronti del 32enne serbo ALI Nenad. Il cittadino serbo deve scontare una pena di 2 anni, 10 mesi e 26 giorni, emessa a seguito di due condanne del Tribunale per i Minorenni di Trieste, per fatti occorsi nel 2009, quando lo straniero era ancora minorenne. Alcuni anni prima era giunto in Italia illegalmente e collocato presso una struttura per minori non accompagnati della provincia di Udine. Il primo evento delinquenziale avvenne a seguito di un controllo da parte del personale della Polizia Stradale di Amaro, quando venne sorpreso alla guida di una vettura, senza aver conseguito la patente. Gli ulteriori accertamenti del personale operante permisero di rinvenire e sequestrare 17 grammi di cocaina nella disponibilità del giovane e per questo era tratto in arresto. In un secondo evento, occorso dopo pochi mesi a Cividale del Friuli, lo stesso si rese responsabile del furto di un’autovettura, lasciata parcheggiata dal proprietario sulla pubblica via. Il tentativo di fuga con il mezzo, venne interrotto solo dall’immediato intervento delle forze di Polizia, allertate dalla parte offesa. Successivamente a quest’ultimo episodio, il ragazzo, ancora minorenne, venne raggiunto da un provvedimento cautelare; successivamente alla sua liberazione, il cittadino serbo fece perdere le sue tracce, risultando irreperibile.
A seguito del provvedimento di condanna, le indagini esperite da questa articolazione investigativa, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno permesso di acclarare con precisione le generalità del ricercato, in quanto in precedenza non era mai stato generalizzato con documenti originali. Successivamente, attraverso una complessa attività investigativa, accertata la presenza del latitante in Spagna, partecipate le evidenze assunte al Servizio Interpol, in esito al Mandato di Arresto Europeo predisposto dalla Procura Generale di Trieste, la Polizia spagnola ha tratto in arresto l’uomo. Sono in corso le procedure estradizionali.

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