14.04.2022 – 08.00 – In seguito all’arrancante ripresa dei viaggi, interrotti ormai da più di due anni a causa del lockdown a livello nazionale, i turisti amanti dell’Italia sono rimasti stupiti dall’improvvisa distanza dello spazio interpersonale che caratterizzano l’identità italiana: sono diminuiti considerevolmente i baci e gli abbracci scambiati lungo le strade e nelle piazze. Ma il quotidiano britannico The Guardian conferma che tutto ciò che rende una delle mete turistiche preferite – cibo, vino, storia, arte, paesaggi e i cittadini – è ancora lì per essere assaporato, soprattutto percorrendo itinerari al di fuori dei sentieri turistici già battuti. Assieme alle spiagge di Oristano (Sardegna), al centro storico di Urbino (Marche), al Menfishire – la contea siciliana del vino –, ai vigneti di Oltrepò Pavese (Lombardia) e il Parco Nazionale del Pollino (tra Basilicata e Calabria), si fa apprezzare anche l’Isola del Sole. Un elogio alla cittadina di Grado non solo per la sua posizione strategica, ma anche per i suoi monumenti antichi come la Basilica di Sant’Eufemia e le bellezze naturali della laguna. Più di un millennio fa, Grado era più “importante” di Venezia, sede di un vescovato che si estendeva in quella che oggi è la Croazia. Oggi è una cittadina con un piccolo ma suggestivo centro storico ricco di bar e ristoranti, vecchie case di pescatori e chiese. Come non citare le numerose spiagge: la sabbiosa Costa Azzurra e i lidi di Grado Pineta a pochi chilometri di distanza. Poi, naturalmente, l’Isola di Barbana, meta di pellegrinaggio per credenti e non.
L’Isola, insomma, viene incoronata come “perla d’Europa da scoprire”.
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di Alessia Berlese