14.04.2022 – 07.40 – Contrattacco legale dell’oligarca russo Andrey Melnichenko sulla questione del mega yacht russo requisito dall’inizio del conflitto in Ucraina dallo stato italiano. Il magnate ha infatti incaricato un pool di avvocati genovesi di preparare un ricorso verso il Tar, finalizzato a liberare dal “congelamento” giuridico quel “colosso” dal valore di 530 milioni, il cui mantenimento – oltre a danneggiare le attività di Fincantieri che lo alloggia nolente – costano intorno ai 20/30mila euro al giorno allo Stato italiano.
L’avvocato Nikola Sodnik ha confessato ai giornali che il pool sta offrendo assistenza legale nei rapporti con l’Agenzia del Demanio; ma un ricorso nel prossimo futuro sembra assai probabile. Numerosi studi legali hanno, per ragioni etiche, chiuso le porte all’oligarca; tuttavia Melnicheko, il quale può vantare a propria volta un titolo di Commendatore dell’Ordine alla Stella d’Italia, ha infine trovato l’appoggio dello studio Vaccaro-Ricco-Frizzi di Genova. Accanto alle possibili mosse legali russe, il team di avvocati è impegnato nella conservazione dello Yacht, con un continuo dialogo con l’Agenzia del Demanio. È infatti quest’ultimo a dover sostenere i costi dello Yacht; un “conto” che lo Stato italiano presenterà a propria volta all’oligarca alla conclusione del conflitto.Tra le tante manutenzioni previste, ma ostacolate dalla burocrazia italiana vi sono anche le più basilari; una tra tutte i pasti delle trenta persone a bordo, tramite l’apposita cambusa di bordo.
Lungo 143 metri e largo 25, lo Yacht A viene considerato la più grande imbarcazione di questa tipologia a vela. Il suo proprietario Melnichenko ha accumulato le proprie fortune nel campo rispettivamente dei fertilizzanti russi, con il gruppo EuroChem, e del carbone, con la società di energia SUEK. Il suo patrimonio, stando a una stima al ribasso di Forbes, ammonta a 19,8 miliardi di dollari.
[z.s.]