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martedì, 29 Aprile 2025

Amici di Poldo: l’Oasi felina e gattile di San Vito al Torre lotta contro il randagismo felino

13.04.2022 – 07.20 – Sonia, la responsabile dell’Oasi felina, aveva sette cani: uno di loro si chiamava Poldo e adorava i gatti. Tutti quelli che trovava li portava a casa, così Sonia li curava e sterilizzava. All’età di cinque anni, però, Poldo muore per un tumore al cranio e Sonia si ritrova con tutti i gatti salvati dal suo cane e decide nel 2012 di fondare una “casa” con un terreno di oltre 4000 mq per loro chiamandola Amici di Poldo Odv. Ad oggi, l’Oasi felina è anche un gattile regolarmente registrato come associazione che raccoglie, cura e sterilizza oltre 300 gatti all’anno. Insieme a Sonia, c’è Cristina, presidente dell’associazione che si occupa dell’amministrazione e dei contatti con i comuni.

Qual è la maggiore difficoltà nel vostro lavoro?

La mancanza di manodopera e la lotta contro il randagismo felino. In regione la soglia è molto alta, c’è ancora un mentalità contadina del gatto autonomo, selvatico, indipendente. Inoltre, ci son anche volontari che spesso non vogliono sterilizzare, oppure avvengono le sterilizzazioni di qualche gatto e altri no. Questo non ha senso, poiché la riproduzione avviene comunque e questo provoca randagismo, morti insane di cuccioli e spesso anche delle madri, incidenti stradali. La maggior parte delle sterilizzazioni che noi effettuiamo all’anno sono su gatti incidentati e su cucciolate. Non possiamo negare, ovviamente, che anche il denaro è spesso un limite perché è sempre poco di fronte alle cure che necessitano gli animali, a seconda anche dei periodi. A volte abbiamo più arrivi di gatti malandati e altre meno. Il comune aiuta pagando le sterilizzazioni di base e ci appoggiamo ad una clinica e tre studi veterinari.

Quale cambiamento è urgente che avvenga?

Sicuramente il comune dovrebbe informare la popolazione creando una politica di sterilizzazione a basso costo, perché prima di debellare il randagismo felino ci vorrà ancora tempo. Noi lavoriamo per questo obiettivo.

Durante la pandemia del 2020-2021 gli abbandoni e le adozioni sono aumentate o diminuite?

Sono aumentate le adozioni e allo stesso tempo sono aumentati anche i parti delle gatte randagie. Gli animali, nel periodo del Covid, si erano riappropriati del territorio e noi abbiamo riscontrato un aumento di cucciolate. Nel comune di Torviscosa ci avevano chiamato per andare a recuperare cinque gatte che avevano partorito in cinque tombini diversi. Oltre al periodo della pandemia, però, vengono adottati principalmente cuccioli in estate e in inverno gatti adulti, solo però con l’obbligo di sterilizzazione, altrimenti non li diamo. Per quanto riguarda gli abbandoni invece, non abbiamo casi di questo tipo, piuttosto ci riportano indietro il gatto con qualche scusa o chi nutre dei gatti randagi non se ne prende cura, lasciandoli allo sbaraglio. Queste persone di solito sono quelle contrarie alla sterilizzazione per mentalità, la stessa che porta agli abusi e alla violenza gratuita in altre forme.

In quanti siete a lavorare nell’Oasi?

I volontari quotidiani sono cinque, poi abbiamo anche volontari che si occupano di raccogliere il cibo, altri che aiutano con il trasporto degli animali, altri che aggiustano, costruiscono casette, ci aiutano a tenere l’Oasi in ordine e a provvedere alle mancanze. I nuovi volontari che si avvicinano devono, per regole stabilite all’interno, dimostrare costanza e rispettare le procedure.

Quali sono le procedure necessarie?

Noi siamo particolarmente attenti all’igienizzazione e disinfezione dell’ambiente. Questo perché lavoriamo con gatti malati e randagi, quindi ogni gesto deve avere una consapevolezza. Per esempio, bisogna disinfettarsi le mani tra una gabbia e l’altra, cercare di non toccare tutti i gatti insieme mentre si fanno le procedure di igienizzazione. La pulitura delle lettiere, ciotole e cucce avviene quotidianamente e secondo uno schema ben preciso che ottimizzi il lavoro e il benessere degli animali. Se tutto viene fatto seguendo la procedura, si riduce di moltissimo il lavoro, ma soprattutto il pericolo di ulteriori infezioni.

Di cosa avete più bisogno in questo momento come aiuto?

Denaro. Stiamo costruendo una nuova struttura. Inoltre, le donazioni che i privati fanno sono scaricabili dalla dichiarazione dei redditi. Oltre a questo, ci serve cibo di qualità. Purtroppo ci arriva sempre mangime a basso costo, e lo capiamo, ma occupandoci di gatti malati che necessitano cure quotidiane, il cibo è la prima cosa a cui dobbiamo provvedere per garantirgli una guarigione completa. Cibo per problemi urinari, per le gastriti, per gli sterilizzati, sia secco che umido.

[f.s]

 

 

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