10.04.2022 – 12.30 – “Per chi intraprende cose belle, è bello soffrire, qualsiasi cosa gli tocchi”.
In questa citazione di Platone chiunque potrebbe rispecchiarsi, con tutte le soddisfazioni e le paure che ognuno di noi ha affrontato, o sta affrontando, per raggiungere un obiettivo.
Una vita, quella umana, scandita da un susseguirsi di scopi e propositi, con vittorie e insuccessi, che tessono anno dopo anno la nostra esistenza.
Ci siamo mai chiesti però cosa c’è al di là di tutto questo?
Oltre all’empirico, al di là del pensiero e della conoscenza materiale, esiste qualcosa?
Platone, nel suo Fedro, non perde l’occasione di parlare di un luogo indescrivibile, accessibile solo dall’anima: stiamo parlando, come suggerisce il titolo, dell‘Iperuranio.
Il termine deriva dal greco uper (oltre), e ouranoV(cielo).
L’iperuranio viene introdotto da Platone come un luogo “al di là di ciò che è reale”, dunque un luogo non empirico, dove vi sono collocate le idee eterne e perfette.
E’ impossibile descrivere perfettamente questo luogo, poichè esso può essere varcato solamente dall’anima, la quale possederebbe la stessa natura divina delle idee, contornata dunque da un’accezione squisitamente gnoseologica, che rende l’iperuranio un luogo abitato da sola, e candida, conoscenza.
Dunque, oltre le colonne d’Ercole della conoscenza, vi si potrà recare solo l’intelletto, entità assolutamente intangibile per le cose terrene, tuffandosi in una porzione spaziale assolutamente metafisica e spirituale.
Doveroso sottolineare però che queste entità incorruttibili, ovvero le Idee, hanno una continua correlazione con il mondo terreno; infatti, secondo la concezione platonica, il rapporto tra le idee dell’iperuranio e le entità terrene può essere di quattro tipi:
- Rapporto di mimesi: secondo questa concezione gli oggetti terreni sono semplici copie delle idee perfette ed immutabili;
- Rapporto di metessi: in questo caso le cose partecipano all’esistenza delle idee;
- Rapporto di parusia: le idee sono presenti nelle cose e ne rappresentano l’essenza;
- Rapporto di aitia: le idee sono cause delle cose.
Le idee appaiono dunque come quel modello imprescindibile da quale il mondo fenomenico ha preso forma, seguendone i lineamenti.
L’iperuranio, infine, possiede una struttura piramidale: in cima troviamo l’idea suprema del Bene e scendendo lungo questa piramide troviamo idee sempre più legate al mondo sensibile.
[c.c]