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sabato, 19 Aprile 2025

UniUd aiuta un “Allocco degli Urali” ferito a spiccare il volo

Il C.R.A.S di Campoformido dell'Università di Udine insieme alla Cooperativa Pavees della Riserva Naturale Lago di Cornino hanno aiutato il rapace ferito a reintrodursi in natura

24.03.2022 – 07.20 – Lo scorso febbraio nel comune di Tarcento, una studentessa dell’Università di Udine trovò ferita a bordo strada un raro esemplare di femmina giovane di Allocco degli Urali. “Come spesso accade moltissimi rapaci notturni giovani con meno esperienza di volo impattano contro gli autoveicoli”, racconta Stefano Pesaro, medico veterinario del Centro di ricerca e di coordinamento per il recupero della fauna selvatica dell’Università di Udine, che ha seguito il recupero dell’animale. Fortunatamente quando è stata portata al C.R.A.S di Campoformido e visitata, le sue condizioni erano tali da promettere una veloce guarigione. E così è stato. Dopo una settimana di supervisione ed esercizi in tunnel di volo per riprendere la muscolatura, l’Università di Udine in collaborazione con la Cooperativa Pavees della Riserva Naturale di Cornino l’ha reintrodotta in natura. Per poter seguire la dispersione del rapace in Friuli Venezia Giulia e nelle regioni confinanti, prima di essere liberato è stato anellato dall’ornitologo autorizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale Luigi Taiariol, con un dispositivo totalmente sicuro per l’animale.

Lo Strix uralensis è una specie di grandissima importanza naturalistica ed ecologica, scoperta a nidificare in Friuli Venezia Giulia da poco più di 25 anni. Sono due i fattori che hanno determinato l’insediamento nidificante di questo rapace, uno riguarda l’habitat e l’altro la sua capacità di adattamento. Prevalentemente diffuso nell’Europa settentrionale, a nord del 50° parallelo, che dalla Norvegia, Svezia, Finlandia e Stati Baltici, passa attraverso la Russia settentrionale e la Siberia fino in Korea, Mare di Okhotsk, Isola di Sakhalin e Giappone, ha incontrato da un punto di vista ecologico nelle foreste alpine e prealpine nord-orientali le condizioni ideali per la sua sopravvivenza, e il Friuli Venezia Giulia rappresenta l’unica regione italiana in cui è presente. L’altro fattore, non meno determinante, è la capacità di questo rapace di adattarsi a cassette nido, situate in aree interessate da progetti di tutela, in cui procede alla riproduzione. La specie in Italia è protetta dall’art.2 della Legge 157/92. In Friuli una di queste zone si trova nelle Valli del Natisone, dove la prima coppia di Allocco degli Urali depose le uova nell’aprile del 2008.

Il fatto che alcuni individui si spostino fino ad arrivare alle pianure, come nel caso della giovane femmina ferita a Tarcento, è abbastanza caratteristico del periodo invernale. Sono tantissimi gli animali delle foreste che, con l’arrivo della neve e delle gelate, scendono a valle in cerca di cibo. “Quest’anno la grandissima presenza di micro mammiferi come arvicole e topi ha favorito la riproduzione di questi uccelli, per cui sono nati molti giovani ed anche per questo il fenomeno dispersivo è stato più frequente rispetto ad altri anni”. Ha spiegato Fulvio Genero, direttore scientifico della Riserva Naturale Regionale Lago di Cornino.

Ha un temperamento leggermente aggressivo, non solo nei confronti di altri uccelli rapaci ma anche dell’uomo nel caso in cui si avvicini al suo nido, come dimostra questo video girato nelle Valli del Natisone.

[l.f]

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