16.3 C
Udine
sabato, 19 Aprile 2025

Un concerto per l’Ucraina al Giovanni da Udine

17.03.2022 – 08:00 – Qualche anno fa conobbi Krzysztof Penderecki. Ricordo bene il senso di sopraffazione e claustrofobia che trasmettevano i suoi ricordi del regime sovietico. Lui, uomo di grande fede, intriso di un cattolicesimo che aveva assorbito prima che la guerra redistribuisse le quote di influenza sui territori europei, aveva vissuto da esule in casa propria per decenni, e come lui tantissimi altri cittadini polacchi. Era nato a Dębica, nel sud della Polonia, nel 1933, proprio mentre il partito nazionalsocialista scalava il potere nella Germania post Weimar. L’ateismo sovietico, di fatto una vera e propria religione di regime, non riuscì tuttavia a sopprimere il sentimento religioso dei cattolicissimi polacchi, che mantennero quel legame con la loro identità anche nei decenni del comunismo. La resistenza silenziosa di Penderecki fu la stessa di molti altri compositori e musicisti dell’epoca, si esprimeva con la musica. Magari sì, celandosi dietro agli avanguardismi del suo linguaggio in costante mutazione e ricerca, ma sempre allacciato a quel germe culturale. Non è un caso che alla radice della sua coscienza musicale pulsasse, come un cuore inesauribile, Bach, con le sue Passioni a modello di genio creativo eterno e inavvicinabile.

Che la FVG Orchestra abbia scelto anche Penderecki per il concerto di solidarietà all’Ucraina, in programma per venerdì 25 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, è un segnale interessante. Tanto più alla luce del revanscismo post sovietico che muove le ragioni della Russia putiniana, che sembra voler riallacciare il filo con secoli di imperialismo, zarista prima, mascherato dietro il federalismo socialista più tardi. L’arte e la politica sono cose distinte, è vero, almeno nel mondo degli ideali, ma si parlano continuamente. Accanto alla Sinfonietta n.1 di Penderecki, di cui il 29 marzo ricorre l’anniversario della morte, la serata ha in programma due lavori di un altro compositore la cui parabola si è sviluppata a cavallo tra i due poli d’Occidente, quello che oggi definiremmo atlantico e quello slavo: Antonín Dvořák. Certo, in altri tempi, prima che gli equilibri mondiali si assestassero come li conosciamo. Tuttavia anche lui saggiò e trasse spunto dalle due anime culturali, attingendovi a piene mani per la sua musica.

La FVG Orchestra, diretta dal maestro Paolo Paroni, suonerà il Notturno in Si, nella sua versione per archi, e la Suite ceca op. 39. Sul palco anche il flautista Massimo Mercelli, legato a Penderecki da un rapporto di vecchia data. L’intero ricavato del concerto, che nasce grazie alla sinergia fra gli enti culturali e le aziende della regione, sarà devoluto a sostegno della popolazione ucraina. I biglietti sono acquistabili a partire da martedì 15 marzo presso la biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine oppure online su Vivaticket.

Ultime notizie

Dello stesso autore