16.03.2022 – 07.10 – La popolazione di Kiev se lo aspettava, dopo il continuo assedio su Kharkiv e Mariupol, sapevano che sarebbe toccato anche alla capitale. Ieri, il secondo giorno di bombardamenti sulla città è iniziato con tre deflagrazioni verso le 4.10 del mattino. Sono stati colpiti due palazzi residenziali, a nord ovest della città, uno dei quali è andato immediatamente in fiamme che hanno divorato in poche ore un palazzo di 15 piani. Il terzo attacco è avvenuto in un’area che si trova nel cuore della città, a tre chilometri da piazza Maidan situata nel centro esatto di Kiev. Secondo quanto riportato dagli inviati di RAI 1 si pensa che, in questo caso, si sia trattato di un attacco con obiettivo militare, perché in uno degli edifici prospicienti l’area si trovano gli uffici di un produttore di armi di una ditta posseduta dallo Stato. I bombardamenti si stanno intensificato di giorno in giorno mentre l’avanzata russa da terra si stringe intorno alla capitale. Sono pochi ormai i civili rimasti. Purtroppo, nel pomeriggio è arrivata un’altra drammatica notizia per il mondo della comunicazione, è morto il cameraman di Fox News di origine irlandese Pierre Zakrzewski che era stato ferito insieme al corrispondente britannico Benjamin Hall, il quale si trova ancora in ospedale. Il Sindaco Vitaliy Klitschko ha annunciato un nuovo coprifuoco di 36 ore, dalle 20 di ieri sera alle 7 di domani mattina, per evitare la circolazione di combattenti siriani addestrati dai russi e ceceni già arrivati in città a caccia del presidente Zelensky. Nel frattempo, nella capitale assediata e sotto i bombardamenti si è verificato un fatto del tutto eccezionale, ossia la visita di tre leader europei i premier di Polonia Mateusz Morawiecki, Repubblica Ceca Petr Fiala e Slovenia Janez Jansa venuti a portare al Presidente ucraino il sostegno dell’Europa. La richiesta di Zelensky è stata quella: “dateci più armi”. Quella dei tre Premier è considerata una visita ad altissimo rischio, anche a livello personale. Il treno che ha portato i tre premier a Kiev è transitato da Leopoli proprio mentre si celebravano i funerali di alcuni dei militari caduti durante il bombardamento della base militare di Yavoriv. Momento commovente al cospetto di centinaia di persone che è riuscito a rimanere tale nonostante il suono di sirene antiaeree. Per quanto riguarda le altre aree più colpite si sono riusciti a creare corridoi umanitari che hanno permesso a parte della popolazione di Mariupol di andarsene. Si stima l’allontanamento di circa 2000 automobili. La situazione è drammatica. La gente è nascosta nei bunker sono stremati, senza cibo e senza acqua. C’è chi inizia a bere il liquido dai termosifoni per sopravvivere a causa del fatto che i convogli umanitari non riescono ad arrivare, fermi o perché alcuni ponti sono stati distrutti o perché bloccati più a sud. Senza sosta e sempre più drammatica la situazione di Kharkiv, che nonostante i sessanta bombardamenti avvenuti nella giornata di ieri continua a resistere. Nella notte di lunedì è stata colpito anche l’aeroporto internazionale di Dnipro. Distrutte le piste di decollo e di atterraggio.
[l.f]