09.03.2022 – 07.20 – Mentre continua il conflitto tra la Russia e l’Ucraina, i vicini paesi NATO perseguono una politica di rafforzamento militare conseguenza della crisi in atto. La base USAF di Aviano a Pordenone continua, in tal senso, a essere specchio della crisi geopolitica: dapprima ha alzato in volo gli F-16 durante i giorni di tensione prima che la Russia invadesse, poi nei primi giorni di conflitto ha imbarcato un’intera brigata alla volta della Lettonia, paese baltico sotto l’egida americana confinante con la Russia; infine negli ultimi giorni ha condotto una serie di esercitazioni con gli F-16 nei cieli del mar Nero.
Ora la base stessa di Aviano comunica, attraverso i propri canali Social, di proseguire sulla scia delle precedenti esercitazioni, affermando che i “56º e 57º Squadroni di Salvataggio del 31 Fighter Wing stanno fornendo un servizio di ricerca & soccorso per l’alleanza NATO, mentre continuano le missioni di esercitazione congiunte con l’aviazione della Romania“. Occorre evidenziare che proprio i romeni stanno ospitando una larga parte dei profughi ucraini; e la Romania rimane, a propria volta, uno dei principali paesi confinanti con l’Ucraina.
“Le unità – informa Aviano – operano insieme per assicurarsi che siano capaci di compiere missioni di salvataggio in qualsiasi tempo o teatro d’operazione in tutto il mondo”.
Qual è l’ambito di attività degli Squadroni di Salvataggio? Si tratta di operazioni di soccorso, condotte per via mare e terra, nei confronti di personale militare disperso in condizioni difficili da raggiungere, tanto per le condizioni naturali, quanto per il teatro di guerra. Gli Squadroni sono addestrati al combattimento, ma la propria specializzazione è nell’estrazione di personale a rischio; inizialmente infatti la United States Air Force Pararescue nasce per soccorrere gli aviatori dispersi a seguito di un incidente o un abbattimento nemico.
[z.s.]
