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sabato, 19 Aprile 2025

Cividale del Friuli: cittadini chiedono sostegno dei piccoli ospedali

08.03.2022 – 07.30 – “Rianimiamo i piccoli ospedali” “Siamo una risorsa”, ieri il presidio di protesta tenutosi a Cividale del Friuli presentava questi messaggi di ascolto. Un appello urgente, ancora una volta, da parte dei singoli cittadini che chiedono il sostegno dei piccoli ospedali per avere delle garanzie sanitarie, soprattutto dopo due anni di pandemia. Il presidente Fedriga ha garantito un investimento di 22 milioni di euro per la struttura, sottolineando che: “Il potenziamento di questa area specifica è in atto con investimenti che non si ricordano nella storia precedente”. Ad aumentare le preoccupazioni, è l’arrivo di un numero sempre più alto di cittadini ucraini in cerca di riparo. Per ora il Friuli Venezia Giulia continua ad accogliere persone in fuga dall’Ucraina, ma come sostiene il presidente Fedriga: “Non ci sono previsioni precise sull’afflusso di profughi che arriveranno; ad oggi sappiamo che ne sono arrivati circa 8mila e molto pochi si sono fermati in Friuli Venezia Giulia, perché la maggior parte raggiunge le grandi città come Napoli, Roma e Milano. È abbastanza chiaro che ci sarà un numero ancora maggiore di persone che scapperanno, considerando che i bombardamenti sull’Ucraina continuano.”

La guerra in Ucraina sta portando ad uno sfollamento intensivo in un periodo di pandemia non ancora superato. Per questo motivo, è necessario considerare lo stato di emergenza sanitaria sui profughi ucraini, poiché “solo il 35% è vaccinato. Bisognerà intervenire non solo con i vaccini anti-Covid, ma anche con altri vaccini necessari per le persone più a rischio.”

Intanto la Regione sta discutendo con l’Alta Protezione Civile Nazionale il modo di organizzare tutta la parte sanitaria con cui – sostiene Fedriga – “ci deve essere un approfondimento insieme al Ministero della Salute e al Ministero degli interni, in quanto noi siamo una regione di confine, la principale attraverso cui i profughi passano, è chiaro che bisogna prendere in considerazione un intervento non solo regionale, ma di carattere nazionale. Non possiamo pensare di fare gravare soltanto al sistema sanitario della regione tutte le necessità sanitarie che serviranno. Ed è doveroso verso tutte le persone che scappano dall’Ucraina”.

[f.s]

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