27.02.2022 – 10.30 – In questo periodo sui fondali rocciosi e sabbiosi del golfo di Trieste i nudibranchi stanno vivendo la stagione dell’amore ed i ricercatori dell’Area Marina Protetta Miramare stanno osservando decine di esemplari di molte delle oltre 100 specie che popolano i fondali della riserva. Il termine ‘Nudibranchia’ deriva da “branchie nude” (dal latino nudus = nudo e dal greco brankhia= branchia) che portano sul dorso. Si calcola che nel mondo siano state scoperte ben 3.000 specie ed ogni anno se ne identificano di nuove. Ma chi sono i nudibranchi? Chiamati anche gli ‘arlecchini degli abissi’, si tratta di molluschi appartenenti alla famiglia delle lumache di mare, con un corpo morbido, flessibile e coloratissimo. La colorazione e le innumerevoli forme che hanno assunto le varie famiglie di nudibranchi fanno parte del processo di adattamento evolutivo che questa specie ha sviluppato sia a scopo mimetico che di difesa, in quanto senza conchiglia. Sono piccolissimi, variano dai 3 millimetri ai 30 centimetri. La forma adulta, come specificato, non ha conchiglia ed ha una vita molto breve che varia da meno di un mese a meno di un anno; si possono incontrare in tutti i mari del pianeta, dall’Artico ai mari temperati e tropicali, fino all’oceano Antartico. Sebbene vivano normalmente in acque salate, alcune specie si sono adattate anche alle acque salmastre. Possono sopravvivere virtualmente a tutte le profondità anche se la maggior parte delle specie vive in acque calde e poco profonde. Sono animali ermafroditi, ma non possono autofecondarsi perciò la riproduzione avviene per via sessuata interna, tramite copula. Una particolarità riguarda il fatto che alcuni di essi sono in grado di perdere il pene subito dopo l’accoppiamento e di farselo ricrescere nel giro di ventiquattro ore: una caratteristica unica tra tutti gli esseri viventi finora conosciuti. Sono inoltre carnivori e cannibali (si nutrono di spugne, idrozoi, briozoi e altri nudibranchi). Essi hanno respirazione cutanea, ma respirano anche attraverso i ciuffi di appendici, dette papille. Caratteristica comune a tutti i nudibranchi è la presenza di due antenne sulla porzione antero-dorsale del corpo, utilizzati per raccogliere informazioni sull’ambiente circostante e per percepire i movimenti dell’acqua. Alcune specie sono bioluminescenti e nei primi anni Ottanta, dalla specie Hexabranchus sanguineus è stata estratta una molecola denominata ‘ulapualide A’, in grado di inibire la crescita della Candida albicans e la proliferazione di cellule leucemiche.
[m.p]