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sabato, 19 Aprile 2025

Battaglia (Lega): basta a polemiche sulla questione femminile

12.03.2021-17.11 – “Purtroppo anche quest’anno le celebrazioni per la festa della donna sono state accompagnate da polemiche che ritengo non solo inutili ma dannose in primis per noi donne.

Da un lato alcune consigliere dell’opposizione e le donne dell’Anpi hanno letto nell’ordine del giorno presentato dai consiglieri Berti e Govetto teso al sostegno alle associazioni che si occupano di tutela della vita, della maternità e della genitorialità un tentativo di negare alla donna il suo diritto all’autodeterminazione; dall’altro le donne dell’Arcigay Friuli hanno inteso il vademecum per la sicurezza delle donne creato dal Comune di Udine e dalla Polizia di Stato come uno scaricare la responsabilità di eventuali aggressioni dall’aggressore alla vittima.

Parto dalla seconda questione: tutte noi abbiamo chiaro in mente come il mondo dovrebbe essere e ci impegnano quotidianamente, a livello privato e pubblico, affinché i cambiamenti necessari per attuarlo si determinino. Non possiamo tuttavia, in questa nostra battaglia, prescindere da come il mondo è. Farlo, negando l’evidenza, quasi che ammetterla significhi non denunciarla ma giustificarla, vuol dire fare politica, anzi, propaganda, sulla pelle delle donne. La realtà non si cambia facendo finta non vederla ma affrontandola a viso aperto, con un realismo che può anche essere scomodo ma che è necessario se abbiamo a cuore il nostro obiettivo di cambiare le cose.

Quanto alla prima polemica ritengo che quello sacrosanto dell’autonomia della donna nelle scelte che la riguardano direttamente, a partire dalla propria realizzazione personale e professionale, e quello della natalità e della tutela dei diritti nascituro siano valori non solo conciliabili ma strettamente collegati. Ovviamente, per invertire la preoccupante tendenza alla denatalità, non basta un solo provvedimento ma occorre un sistema complessivo e organico di azioni, come stiamo cercando di fare come Amministrazione e come credo vada intesa la proposta dei Consiglieri Berti e Govetto di creare un tavolo di confronto con le realtà che si occupano di vita e di maternità e di attivare contributi ad esse destinati. Se qualcuno poi sente minacciati i propri diritti e la propria libertà da concetti come la vita, la maternità, la genitorialità lo dica chiaramente, senza scaricare su una proposta di assoluta ragionevolezza interpretazioni assurde e totalmente estranee dalle intenzioni dei proponenti.

Il mio appello, oggi, è che si ponga fine una volta per tutte alla faida interna che spacca l’universo femminile e che si remi tutte nella direzione di una vera parità delle opportunità, dei diritti e delle tutele e dei trattamenti economici sul posto di lavoro”.

(c.s)

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