25.01.2022 – 07.40 – La rinuncia di Danieli-Metinvest al progetto di un laminatoio in zona Noghere, a causa dei tempi ritenuti eccessivi per la bonifica dei terreni e per gli allacci di elettricità e gas, non è definitiva: sebbene appaia ormai certo che l’impianto industriale non verrà posizionato nell’area prospiciente Muggia, il progetto di un’industria “green” rimane valido per il Friuli Venezia Giulia. Ne è prova il tavolo convocato d’urgenza tra le parti pubbliche e private dal presidente Massimiliano Fedriga, programmato per questo venerdì 28 gennaio 2022: sebbene la zona Noghere sia stata accantonata, si cercherà di trovare una locazione alternativa, a fronte della concorrenza concretizzatasi nel porto di Ravenna.
Metinvest sembra voglia investire in Friuli Venezia Giulia; e d’altronde, essendo il mercato di acquisto quello ucraino (l’acciaio grezzo) e quello di destinazione tedesco (i prodotti piani), il FVG rimane la Regione di transito maggiormente adatta; quella “piattaforma logistica integrata” più volte invocata dallo stesso presidente Fedriga.
Il governatore ha infatti promesso che “Faremo il possibile” in quanto “avere una realtà così importante e nuovi posti di lavoro è ovviamente un’opportunità per la nostra regione”.
Il Presidente dell’Authority Zeno d’Agostino ha invece osservato che l’area rimane appetibile anche per altri inventori; tanto per la sua estensione, quanto e soprattutto per il suo valore strategico nella Trieste industriale.
Il Piccolo, riferendo di “fonti qualificate”, ha citato la possibilità di un’industria “tra Prosecco e Monfalcone” oppure “nella zona industriale dell’Aussa Corno”. Rimane tuttavia la realtà di una rinuncia in ambito muggesano da parte di Danieli-Metinvest e di un attivo interesse per Ravenna, nel quadro di una competizione tra le Regioni del nord-est.
[z.s]