11.8 C
Udine
sabato, 19 Aprile 2025

Test rapidi antigenici e livello minimo di sensibilità

03.01.2021-11.22 – I tamponi rapidi antigenici stanno sostituendo nella quotidianità a quelli molecolari riservati a casi clinici con sintomi più gravi. Un boom che si è registrato soprattutto in questo periodo natalizio, vista l’impennata di contagi e la rapidità con la quale si sta diffondendo la variante Omicron. Ma quanto sono efficaci questi test? È una domanda alla quale il mondo scientifico pubblico e privato sta cercando di dare una risposta attraverso studi iniziati già da diversi mesi in previsione della marcata tendenza di tutti i virus di variare. Secondo l’ente regolatorio statunitense Food and drug administration (Fda), in una nota del 28 dicembre riguardo la sensibilità dei test rapidi nell’individuare i positivi a Covid-19, questi potrebbero avere una maggiore possibilità di dare un falso negativo. La motivazione è molto semplice, attualmente i test Covid -19, sono stato progettati per identificare il virus Sars-Covid-2 e non per identificare mutazioni virali o genetiche. La caratteristica del virus di variare nel tempo non è pertanto tracciabile con un semplice test, ma solo attraverso un adeguato sequenziamento del genoma che identifichi i nuovi ceppi che si stanno diffondendo, come nel caso della variante Delta o Omicron.

In Germania è stato effettuato uno studio su una campionatura di 122 test antigenici rapidi marcati CE per l’antigene Sar-Cov-2 AgRD. Un quadro di riferimento che si sta verificando importante anche per il Friuli Venezia Giulia. Lo studio ha evidenziato che il 75 % dei test rispondono ai requisiti minimi di sensibilità e specificità, livello che è stato raggiunto da 96 su 122; 26 hanno dimostrato una sensibilità inferiore mentre pochissimi sono risultati inadeguati. Da queste ricerche è emerso un dato rilevante che ha permesso di distinguere quali RDT hanno dimostrato una elevata sensibilità, rispetto quelli che si sono rilevati meno sensibili. In conclusione, la maggior parte del Ag RDT “sembra essere adatto per la rapida identificazione di infezioni acute associate ad alti carichi virali”.

Pertanto, i test rapidi antigenici rappresentano una valida alternativa per le persone sintomatiche con una certa concentrazione di agenti patogeni. Motivo per cui, continuano numerose le segnalazioni anche da parte di laboratori privati, di falsi negativi rilevati dai test rapidi antigenici risultati poi positivi in quelli molecolari. Parte di questi errori sono anche dovuti ad una incorretta effettuazione del test e della lettura. È quindi fondamentale non fermarsi solo al responso del test antigenico e verificarlo dopo qualche giorno con quello molecolare nelle strutture di ricezione pubblica, considerando che le farmacie o le strutture private secondo l’ultimo decreto possono trattare solo asintomatici. È inoltre necessario continuare a mantenere rispettare tutte le misure di sicurezza anti Covid, nonostante i test diano risultato negativo.

[l.f]

 

Ultime notizie

Dello stesso autore