04.01.2021 – 13.26 – Un’ordinanza che sposta a dopo il 31 gennaio 2021 il rientro in classe degli studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia, riportando fino a quella data la didattica digitale integrata al cento per cento. Questo quanto annunciato nel corso dell’odierna conferenza stampa nel Palazzo della Regione a Trieste, dal vicepresidente con delega alla Salute Riccardo Riccardi, l’assessore all’Istruzione Alessia Rosolen e l’assessore alle Infrastrutture e territorio Graziano Pizzimenti.
Due le motivazioni principali di questa scelta. Da un lato, ha spiegato Rosolen, la certezza del definitivo rientro a scuola – evitando quindi il rischio di continue riaperture e chiusure – e dando inoltre così modo alle stesse scuole di potersi organizzare per tempo; dall’altro, l’andamento della curva e l’incidenza dei contagi sul territorio regionale. Sono oltretutto pronti, è stato specificato, i piani per il rientro in classe – al 50,75 e 100 per cento – a cui hanno lavorato prefetti, dirigenti scolastici, Ufficio scolastico e Amministrazione regionale.
Il tema fondamentale è il rientro in sicurezza ha affermato l’assessore: siamo “consci che la scuola non è solo didattica” bensì “luogo di eccellenza per la crescita dei ragazzi”, ma “lo facciamo convinti che in questo momento la nostra responsabilità rispetto alla comunità regionale sia quella di ridurre al minimo le possibilità di esplosione” del contagio.
“Il contesto nel quale ci troviamo ad operare” ha continuato “ci vede a dover immaginare di tutelare non solo i ragazzi ma tutto il personale della scuola, dando certezza rispetto a problemi organizzativi importanti”.
L’ordinanza, che sarà firmata a breve dal presidente Massimiliano Fedriga, lascerà comunque la possibilità di intervenire “a seconda di come la curva epidemiologica si modificherà nelle prossime settimane”.
“Un sistema quando apre deve avere le garanzie per rimanere aperto” ha rimarcato il vicepresidente Riccardi. “Noi vogliamo la scuola aperta” ha aggiunto, sottolineando al contempo come questa debba però essere in grado di garantire “condizioni di salute a chi la frequenta”, evitando, inoltre, il rischio di ulteriori pressioni sul sistema sanitario. La decisione, ha spiegato, è stata presa a seguito dell’analisi del dato complessivo sull’andamento del contagio. A motivazione della scelta di posticipare ulteriormente il ritorno in classe per gli alunni più grandi, è stata poi ricordata la preoccupante incidenza dei casi di Covid-19 relativa ai soggetti frequentanti il contesto scolastico, con in particolare una più alta percentuale di positivi nelle scuole superiori rispetto alle scuole primarie e dell’infanzia
Un altro aspetto particolarmente critico riguarda poi i trasporti e le fasce orarie di ingresso e uscita. A fare il punto sulla situazione è stato l’assessore Pizzimenti, ripercorrendo i passaggi che nelle ultime settimane hanno visto una serie di incontri tra i principali soggetti del mondo scolastico, finalizzati all’organizzazione per il rientro in classe: “eravamo e siamo pronti a tutti gli scenari” ha evidenziato.
Tra treni e pullman si arriverà complessivamente a circa 130 mezzi in più; con l’ultima stesura dei piani viene inoltre prevista una differenziazione delle entrate diversa da provincia a provincia. A Trieste il rientro vedrebbe lo scaglionamento degli ingressi dalle 7 e 45 alle 8 e 45, con l’aggiunta di quattro autobus; mentre a Gorizia vengono previsti due ingressi rispettivamente alle otto e alle dieci, con l’aggiunta di 26 mezzi; a Pordenone, con l’aggiunta di 30 mezzi l’orario rimane invece invariato, con ingresso alle otto e uscita alle tredici. Per Udine infine, a fronte di una maggiore complessità , si è deciso per la suddivisione per poli scolastici: Cervignano, Palmanova, San Giorgio di Nogaro, Latisana, Lignano e Tarvisio mantengono il solito orario; mentre per Codroipo, San Pietro al Natisone, Cividale, Gemona, San Daniele, Tolmezzo e Udine, viene prevista l’introduzione di due ingressi, alle otto e alle dieci, con l’aggiunta di 60 pullman.
n.p