20.10.2021 – 08.00 – Due miliardi e quattro milioni di euro è la cifra che la Regione Friuli Venezia Giulia porta a casa grazie al nuovo patto di finanza pubblica che si appresta a siglare con il ministero dell’Economia e delle Finanze. La cifra è il risparmio previsto nell’arco dei prossimi cinque anni (2022-2026), frutto di un lungo confronto con il Governo durato mesi e nato dalla necessità di riequilibrare il versamento del contributo straordinario rispetto alle altre regioni autonome. Il Friuli Venezia Giulia risultava infatti essere l’unico territorio tra questi a dover versare alle casse dello Stato più del 10% del proprio bilancio ogni anno, precisamente il 13,3%; con il nuovo accordo invece, la percentuale di compartecipazione scende al 6,74%. Nuove e consistenti risorse, hanno sottolineato il presidente Massimiliano Fedriga e l’assessore alle Finanze Barbara Zilli illustrando l’accordo, pronte per essere iniettate nel bilancio della regione per migliorare i servizi ai cittadini.
Il “via libera” per la stipula del patto è giunto oggi, dopo l’approvazione unanime da parte del Consiglio regionale di un ordine del giorno, che aveva fatto seguito a un’informativa del presidente, che autorizza quest’ultimo alla sottoscrizione dei patti.
Nel dettaglio, rispetto agli 836 milioni di euro previsti in principio (ogni anno, per dieci anni), ad essere versati dal 2022 saranno 432,7 milioni; 436,7 dal 2023 al 2025; 432,7 nel 2026. Per il 2021 l’accordo prevede invece 66 milioni di euro: “risorse in più sul bilancio” ha spiegato Zilli “che avremo modo di allocare nel mini assestamento di fine novembre”.
Un percorso, quello della revisione dei patti finanziari, avviatosi già nel febbraio del 2019 con la sottoscrizione dell’accordo tra la regione e l’allora ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria che aveva permesso di contenere il saldo per il triennio (rispettivamente 686 milioni nel 2019, 726 milioni nel 2020 e 716 milioni nel 2021). L’obiettivo, ora raggiunto, era di arrestare quella che si potrebbe definire una vera e propria escalation iniziata nel lontano 2011, dove il versamento da 370 milioni era passato nell’arco di dieci anni a 858 milioni, nel 2018.
“Non un passo, bensì una corsa avanti“, ha affermato Fedriga, commentando il risultato “sopra ogni aspettativa” raggiunto dopo mesi di importanti negoziazioni con il governo.
Non solo un ottimo traguardo per le casse regionali ha concluso Zilli, perché ad essere rivendicata con questo accordo è infatti anche l’autonomia territoriale “che si esplica nei rapporti con lo Stato e nella rinegoziazione dei patti” e che di fatto non è solo finanziaria.
[n.p]