17.09.2021 – 07.30 – Si è chiusa, almeno in primo grado, la vicenda giudiziaria connessa al fallimento della Coopca, la società cooperativa carnica di consumo il cui fallimento nel 2015, assieme alle Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli, dopo 109 anni di attività, fu uno shock per il Friuli Venezia Giulia. Le prime avvisaglie avvennero nel 2014, quando il buco di bilancio ammontava a 80 milioni di euro; un’emorragia finanziaria che si esacerbò nei mesi a venire, punteggiata d’avvenimenti drammatici come il suicidio del consigliere Alfio Colussi (2 giugno 2015).
Il Tribunale di Udine ha pronunciato il 15 settembre sei sentenze di condanna a carico degli ex vertici: amministratori e componenti del collegio sindacale su cui pesa l’ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta.
I giudici hanno stabilito una pena di 3 anni di reclusione con 5 anni di inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale e l’incapacità ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per tre di loro; 2 anni e 6 mesi con 3 anni di inabilitazione per gli altri tre imputati.
Il collegio ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti di tutti gli imputati per intervenuta prescrizione per il reato di esercizio abusivo di attività bancaria.
Il tribunale ha assolto tutti gli imputati dagli ulteriori reati contestati perché il fatto non sussiste.
Il Tribunale di Udine ha infine condannato i sei in solido al risarcimento dei danni subiti da CoopCa, società in concordato preventivo, da quantificarsi in sede civile. Non è stato riconosciuto invece alcun danno morale agli ex soci, persone fisiche, costituiti parte civile.
[i.v.]