13.09.2021 – 08.00 – L’Unione Europea lo scorso 14 Luglio con l’adesione al piano “Fit for 55” (pacchetto di proposte legislative per raggiungere entro il 2030 gli obbiettivi del Green Deal. In particolare, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, con il fine di arrivare alla “carbon neutrality” entro il 2050) ha fissato l’obiettivo di far eliminare dai listini auto dei marchi continentali la commercializzazione di veicoli a motore termico benzina e diesel entro il 2035. Un piano, quest’ultimo, che si preannuncia piuttosto ambizioso e non esente da critiche da parte di politici europei, produttori, imprenditori operanti nel settore automotive e dei più semplici automobilisti. Negli scorsi giorni, il Ministro Italiano alla Transizone Ecologica, Roberto Cingolani, aveva chiesto all’UE di effettuare degli studi in materia di emissioni e di concedere delle eccezioni a quei modelli di automobile prodotti nel nostro Paese dai marchi più prestigiosi del pianeta quali Ferrari, Maserati, Lamborghini e Pagani, brand iconici del miglior Made in Italy i quali non sono dei semplici produttori di automobili da sogno ma bensì dei trascinatori dell’economia italiana grazie all’importante numero di storiche aziende artigiane operanti nell’indotto come quelle produttrici di tappezzerie, scocche, marmitte e componentistica varia. “L’Italia – ha dichiarato Cingolani – appoggia l’obiettivo di Bruxelles di limitare le emissioni nei prossimi decenni” ma chiede maggiore tempo per permettere a marchi non generalisti di potersi adeguare ad affrontare tale transizione ecologica e tecnologica. A dare man forte alla richiesta italiana anche lo Stato francese il quale chiede che le vetture a propulsione ibrida possano restare sul mercato ancora per molti anni.
Tale richiesta, tuttavia, non è stata accolta con piacere da parte di alcuni marchi esteri attualemnte impegnati nella produzione e sviluppo di supercar con motorizzazioni a propulsione elettrica; uno su tutti il tedesco Porsche il quale, attraverso il suo Amministratore Delegato Oliver Blume, nell’ambito del Salone di Monaco 2021, ha contestato la possibilità che in sede europea si possa aprire alla richiesta italiana. “Sarebbe un errore per l’Unione Europea aprire a un’eccezione sul piano normativo Fit for 55 – ha dichiarato l’A.D.. L’elettrico sarà imbattibile nel prossimo decennio sul piano delle prestazioni. La decarbonizzazione è un tema globale e tutti devono contribuirvi, anche marchi come Ferrari” – ha concluso Blume.
[g.t]