I dati provengono dall’Ufficio studi della CGIA di Mestre che invita a non colpevolizzare chi lavora “in nero”; al di là del caso dei professionisti autonomi, i più cercano un’alternativa alla disoccupazione, arrotondano una pensione inferiore alle spese sostenute e in generale, come si suol  dire, “sbarcano il lunario”. La preoccupazione maggiore rimane, sotto il profilo sociale, gli alti rischi di incidenti sul lavoro registrati in questo settori “sommersi”, con una scarsa cultura antinfortunistica.

[i.v.]