11.08.2021 – 08.30 – L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) ha pubblicato i risultati di un’indagine condotta sulle strutture sanitarie di tutto il Paese per verificare lo stato di attuazione delle reti di patologia tempo-dipendenti. I risultati però, per il Friuli Venezia Giulia, non sono stati affatto buoni e, anzi, evidenziano alcuni problemi per quanto riguarda la nostra regione, fanalino di coda in Italia per quanto riguarda la rete trauma, la rete neonatologica e i punti nascita, e a cui mancano inoltre un piano per la rete cardiologica e per l’ictus.
“Gli ultimi dati forniti dall’Agenas – ha evidenziato a questo proposito il membro della commissione paritetica Stato-Friuli Venezia Giulia ed esponente del Partito Democratico, Salvatore Spitaleri – si sommano a uno scenario che dovrebbe finalmente smuovere l’assessore Riccardi dalla sua esibita sicurezza, per non dire sicumera, rispetto al post pandemia in Friuli Venezia Giulia. Invece bisogna preoccuparsi – prosegue Spitaleri – e molto, per una situazione debitoria delle grandi Aziende regionali che somma a centinaia di milioni, per il blocco delle attività assistenziali no covid, per la permanente assenza di programmazione, per liste d’attesa insostenibili, per una gestione dell’emergenza che ha portato gli ispettori del Ministero nei nostri ospedali.”.
“Ennesima bocciatura per la sanità del Friuli Venezia Giulia – commenta Simona Liguori, consigliera regionale dei Cittadini – a certificarne il fallimento, ancora una volta, è stata l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), con la pubblicazione di un’indagine condotta a livello nazionale sullo stato di attuazione delle cosiddette reti di patologia tempo-dipendenti. Per la nostra regione – prosegue la consigliera – lo studio è a dir poco imbarazzante.”. La criticità della situazione, secondo Liguori, dovrebbe portare chi di dovere ad una presa di responsabilità: “Di fronte a tutto questo – afferma Liguori – il presidente Fedriga e l’assessore Riccardi dovrebbero assumersi la responsabilità di spiegare ai malati che risiedono in Friuli Venezia Giulia perché servizi tanto necessari quanto attesi non sono ancora partiti”.
[e.r]