29.07.2021 – 07.30 – Il Ministero della Cultura sloveno ha inserito i dialetti istro-veneti dell’Istria nel Registro dei Beni Culturali Immateriali. Si tratta dei dialetti, assai familiari anche per i triestini, utilizzati dai membri delle comunità italiane dell’Istria slovena, da Capodistria, a Isola, a Pirano, all'(ex) litorale in generale. Il dialetto istriano-veneziano era storicamente presente dal medioevo lungo la costa dell’Istria e presso la valle del fiume Quieto. Sotto un profilo filologico il dialetto istro-veneto compare precocemente nella letteratura popolare; tra i testi più antichi che lo testimoniano occorre menzionare quantomeno lo statuto cinquecentesco della confraternita di Sant’Antonio. Guardando invece all’aspetto legale, la conferma è giunta il 22 luglio attraverso la Gazzetta ufficiale: il dialetto è stato inserito nella categoria “Tradizione e letteratura tramandate oralmente”.
“Si tratta di un risultato per tutti quanti, una pietra miliare e sono profondamente soddisfatto perché le lingue e i dialetti arricchiscono questo territorio e ne conservano i valori, che ora vengono riconosciuti anche dal mondo accademico, un risultato storico”, ha commentato il Presidente dell’Unione Italiana (Ui), Maurizio Tremul. L’Ui intanto non si riposa affatto; dopo la Slovenia, ora è stata presentata la richiesta di iscrizione del dialetto istro-veneto anche nell’analogo registro di tutela della Croazia.
[z.s.]