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martedì, 17 Giugno 2025

Tagliamento, sicurezza o conservazione? È polemica dopo l’intervento di Mario Tozzi a Lignano

17.06.25 – 11.00 – Dopo le dichiarazioni del geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, pronunciate lo scorso 13 giugno durante la “Lectio magistralis” al festival “Lignano 180°”, la questione della gestione del Tagliamento si riaccende con toni polemici. In particolare, la frase “Non vorremmo mica sbarrare il corso naturale del Tagliamento per salvare Latisana” ha suscitato la reazione immediata di amministratori locali e rappresentanti politici, tra cui la consigliera regionale Maddalena Spagnolo (Lega Fvg), che in data odierna ha presentato un’interrogazione urgente alla Giunta regionale.

Nel suo intervento, Tozzi ha ribadito la necessità di preservare la naturalità del Tagliamento, definendolo uno degli ultimi fiumi alpini europei ad aver mantenuto intatta la propria morfologia a canali intrecciati, senza interventi artificiali invasivi. La sua posizione è chiara: niente dighe né sbarramenti, per non compromettere un ecosistema fluviale unico nel suo genere, studiato a livello internazionale e oggetto di una proposta di candidatura a patrimonio UNESCO. Il geologo ha sottolineato che esistono alternative meno impattanti agli interventi strutturali, invitando a una riflessione più ampia sui modelli di gestione del rischio idraulico.

Le parole del divulgatore hanno però toccato un nervo scoperto, soprattutto nelle aree del basso Friuli. Maddalena Spagnolo, consigliere udinese e membro della Lega, ha definito le affermazioni «gravi e offensive» per le comunità locali, in particolare per Latisana, storicamente colpita da alluvioni, come quelle devastanti del 1965 e 1966. Nel suo intervento in Consiglio regionale, Spagnolo ha ricordato che da anni piani nazionali e regionali, come il Piano di gestione del rischio alluvioni e il Piano stralcio per la sicurezza idraulica del Tagliamento, prevedono la realizzazione di opere di laminazione nel medio corso del fiume per mettere in sicurezza i territori a valle.

«Il Tagliamento è particolarmente pericoloso nel tratto tra Latisana e il mare, dove la portata del fiume supera la capacità del letto. È necessario intervenire, come fatto altrove, ad esempio a Vicenza o a Pisa, dove opere simili si sono dimostrate efficaci», ha dichiarato Spagnolo. «Non possiamo sacrificare la sicurezza delle persone in nome di un ambientalismo ideologico. La vita viene prima di tutto».

Non si tratta solo di un confronto tra visioni tecniche: al centro della polemica emerge anche la questione del pluralismo dell’informazione. Spagnolo ha chiesto alla Giunta regionale di valutare un intervento presso la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, ritenendo che posizioni come quella di Tozzi – se non bilanciate da un adeguato contraddittorio – rischino di veicolare un messaggio parziale su temi che riguardano la sicurezza collettiva.

La polemica mette in luce un dilemma che da anni attraversa il Friuli Venezia Giulia e che riguarda da vicino anche Udine e il suo territorio: come conciliare la sicurezza idraulica con la tutela ambientale? Il Tagliamento, spesso celebrato per la sua bellezza e unicità, è anche un fiume difficile da gestire, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici che aumentano la frequenza e l’intensità degli eventi estremi.

 

 

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