25.4 C
Udine
lunedì, 16 Giugno 2025

Una missione di soccorso tempestiva e veloce di Soccorso alpino e Finanza

Tarvisio – È stata una missione di soccorso tempestiva e davvero veloce quella portata a termine la scorsa notte in quota nelle Alpi Giulie da una squadra mista composta da quattro soccorritori della Stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza.
Un’operazione calibrata, si può dire, al minuto, che ha permesso di portare in salvo, grazie all’allenamento e alle capacità tecniche dei soccorritori alpini, la cordata di alpinisti rimasta bloccata durante una discesa in corda doppia appena in tempo prima che il brutto tempo impedisse di concludere la parte più pericolosa in parete.
I soccorritori sono riusciti a raggiungere gli alpinisti superando 1000 metri di dislivello in meno di due ore dall’inizio del sentiero, il tutto risalendo un itinerario faticoso con sulle spalle zaini molto carichi di materiali necessari alla scalata e al recupero.
Inoltre, in contatto radio con il campo base, gli stessi soccorritori sapevano che avrebbero avuto 45 minuti di tempo prima dell’arrivo dei temporali uma volta raggiunta la base della parete e esattamente in quell’arco di tempo sono riusciti incredibilmente a svolgere le operazioni di recupero. Una volta arrivati alla base della parete hanno iniziato la scalata del facile ma esposto zoccolo in quattro, poi, individuata la posizione dei due scalatori, hanno proseguito in cordata da due per una seconda lunghezza di corda fino a raggiungere gli alpinisti bloccati.
Velocemente e in sicurezza i soccorritori hanno calato la prima alpinista, del 2002, dai soccorritori sottostanti che a loro volta hanno calato la giovane ai piedi della parete. Nel frattempo è stato recuperato il secondo alpinista, del 1988: nel momento in cui lui è stato rimesso  con i piedi a terra è scoppiato un temporale con forte grandinata (da una delle foto allegate è evidente la giacca del soccorritore fradicia).
Una volta che anche i soccorritori si sono calati a terra sotto la grandinata, essendo ormai tutti bagnati fradici, il gruppo di soccorritori e soccorsi han deciso di scendere il più veloce possibile a valle senza fermarsi al Bivacco Gorizia, sotto la pioggia battente e fulmini sulle cime sovrastanti.
I due alpinisti sono entrambi della provincia di Udine. Non hanno spiegato ai soccorritori (e loro non han chiesto spiegazioni nel merito) la loro scelta di scendere in doppia lungo la stessa via di salita. Va detto e precisato, per onor di cronaca, che sulla Cima Piccola della Scala esiste una via di discesa “normale” per percorrere la quale non è necessario l’impiego della corda: è probabile che la cordata di alpinisti, una volta conclusa la scalata, abbia deciso, per motivi vari, di non raggiungere la cima della montagna e di rientrare per lo stesso itinerario in corda doppia, abitudine generalmente più diffusa negli ultimi anni nelle nuove generazioni, rispetto ad un approccio classico e tradizionale. Non è, quest’ultima, né una valutazione di merito nè un giudizio di valore, ma una semplice constatazione del cambiamento dei tempi in atto.

Ultime notizie

Dello stesso autore