28.05.25 – 11.00 – Un piano straordinario da 40 milioni di euro per sostenere e valorizzare il personale sanitario del Friuli Venezia Giulia: è quanto annunciato alle organizzazioni sindacali del comparto sanità e della dirigenza medica nel corso di due incontri tenutisi nella sede della Protezione civile regionale a Palmanova.
Le risorse, che saranno attivate nel 2025, mirano a premiare l’impegno quotidiano degli operatori del Servizio sanitario regionale, contrastare le dimissioni e rendere più attrattivo il sistema pubblico, soprattutto nelle aree più critiche come i Pronto soccorso e i servizi di emergenza-urgenza. Il piano è stato presentato dai vertici dell’Arcs, con la presenza del direttore generale Stefano Dorbolò e della direttrice amministrativa Serena Sincovich.
Complessivamente, sono previsti:
- 13,1 milioni di euro destinati al personale dell’emergenza-urgenza (Pronto soccorso, 118, Sores), comprensivi anche di arretrati relativi agli ultimi tre anni;
- 18,8 milioni per il personale del comparto sanitario;
- 7,2 milioni per la dirigenza medica.
Tra le misure annunciate: indennità aggiuntive per turni notturni e festivi, incentivi alla pronta disponibilità, riconoscimento della produttività e attivazione di strumenti di welfare aziendale.
Un’attenzione particolare è riservata alla figura dell’infermiere, sempre più centrale nella tenuta del sistema sanitario. Le risorse saranno utilizzate per riconoscere i carichi di lavoro, la continuità assistenziale e la turnazione, in un momento in cui la carenza di personale infermieristico è una criticità diffusa a livello nazionale.
«Vogliamo premiare il merito e l’impegno dei nostri professionisti e contribuire a rendere più forte e motivato il sistema pubblico – ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi –. In un momento così complesso, è essenziale utilizzare al meglio le possibilità offerte dall’autonomia per rafforzare la sanità e garantire risposte adeguate ai cittadini».
Con questo piano, la Regione punta a dare un segnale concreto ai quasi 21mila professionisti del settore, rafforzando al contempo il dialogo con le rappresentanze sindacali e investendo sulle leve dell’autonomia per affrontare in modo proattivo le sfide del sistema sanitario pubblico.