22.05.25 – 10.00 – Giovedì 29 maggio, dalle 18 alle 19.30, lo storico Alessandro Barbero sarà ospite a Udine per un incontro dedicato al tema delle rivolte popolari nella storia europea. L’appuntamento si terrà presso le grandi aule del polo universitario di via Tomadini 30/a, ed è promosso dall’Università Popolare di Udine in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, con il sostegno del Comune di Udine e della Fantoni.
La lezione, strutturata sotto forma di intervista, sarà condotta dagli storici Francesca Medioli e Andrea Zannini. Al centro del dialogo ci sarà l’evoluzione delle insorgenze popolari dalla fine del Medioevo fino all’età contemporanea, con attenzione alle variabili storiche, geografiche, politiche e religiose che ne hanno determinato lo sviluppo. Tra i casi che verranno discussi ci sarà anche la Crudel Zobia Grassa, la sanguinosa rivolta che sconvolse Udine nel 1511 e che ancora oggi rappresenta un esempio emblematico del malessere sociale nel Rinascimento.
L’incontro sarà fruibile gratuitamente, esclusivamente su prenotazione tramite la piattaforma Eventbrite, fino a esaurimento dei posti disponibili. Sarà possibile seguirlo in presenza nell’aula Strassoldo e in diretta streaming nelle aule 1 e 2 dello stesso edificio. L’accesso alle sale sarà consentito a partire dalle ore 17, sia da via Tomadini che da via Benedetto Cairoli, nei pressi di piazza I Maggio.
La Crudel Zobia Grassa e il terremoto del 1511
Tra gli episodi che saranno discussi, particolare attenzione sarà dedicata alla Crudel Zobia Grassa del 1511, una delle più sanguinose rivolte popolari del Rinascimento italiano. Scoppiata a Udine durante il Giovedì Grasso, la rivolta fu innescata da tensioni sociali e politiche tra le fazioni locali. Antonio Savorgnan, figura influente della fazione filoveneziana, orchestrò un finto attacco imperiale per mobilitare il popolo contro la nobiltà filoimperiale. La sollevazione culminò in violenti saccheggi e massacri di membri dell’aristocrazia, con i rivoltosi che si appropriarono delle loro abitazioni e beni. La rivolta si estese rapidamente in tutto il Friuli, coinvolgendo numerosi castelli e centri abitati.
Pochi giorni dopo, il 26 marzo 1511, la regione fu colpita da un devastante terremoto di magnitudo stimata 6.9, con epicentro tra il Friuli e l’attuale Slovenia. Il sisma causò circa diecimila vittime e distrusse numerosi edifici e infrastrutture. Questo evento sismico, seguito da un’epidemia di peste, fu interpretato dai contemporanei come un segno della collera divina, accentuando il clima di paura e instabilità nella regione.
L’intervento di Barbero offrirà l’opportunità di approfondire questi eventi storici, analizzando le dinamiche delle rivolte popolari e le loro implicazioni nel contesto sociale e politico dell’epoca.