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lunedì, 12 Maggio 2025

Bilancio più che positivo per la 21ª edizione del Festival vicino/lontano

12.05.25 – 11.00 – Coraggio, lucidità e determinazione nel misurarsi con le contraddizioni di un’epoca segnata da profonde discontinuità. È questa la sfida che si è data la 21ª edizione di vicino/lontano, chiusa domenica 11 maggio con un bilancio più che positivo dopo cinque intense giornate di incontri, dibattiti e spettacoli dedicati al tema dello “scarto”. Un’edizione che ha voluto affrontare senza reticenze anche le questioni più urgenti e controverse del nostro tempo, aggiornando le chiavi di lettura e provando a riscrivere il senso del presente con nuovi strumenti critici.

Oltre duecento protagonisti della cultura, del giornalismo, della letteratura, della scienza – italiani e internazionali – hanno animato più di cento appuntamenti, distribuiti in una ventina di sedi a Udine. L’interazione con la città si è rinnovata in maniera straordinaria, confermandosi tanto sul piano della partecipazione fisica quanto su quello digitale: tutte le sedi hanno registrato il tutto esaurito, con lunghe code anche all’esterno, mentre sui social il festival ha raggiunto oltre 3,2 milioni di contatti e il sito ha totalizzato più di 350 mila clic nei cinque giorni della manifestazione.

Tra gli ospiti più acclamati, Tomaso Montanari e Paola Caridi, protagonisti delle lezioni inaugurali, insieme a Lucio Caracciolo, Marco Damilano, Francesca Mannocchi, Vittorio Lingiardi, Raffaele Simone, Pier Aldo Rovatti, Helena Janeczek, Pier Paolo Portinaro, Daniel Schulz, Guido Barbujani, Silvana Condemi, Maura Gancitano, Alessandro Aresu, Ibitsam Azem, Luciana Castellina, Espérance Hakuzwimana, Anna Foa, Marguerite Barankitse, Riccardo Noury, Giada Messetti, Danilo De Marco, Oscar Olivera Foronda, Marco Mondini, Aleš Šteger, Fabio Geda, Alessandra Algostino, Wu Ming 1, Franco Farinelli, Laura Pepe, Maurizio Carucci, Annalisa Metta, Carlo Cottarelli, Stefano Allievi, Marta Serafini, Riccardo Staglianò, Edoardo Vigna. E naturalmente i due giornalisti della redazione di Al Jazeera Gaza, Wael Al Dahdouh e Safwat Al Khalout, che hanno ritirato il Premio Terzani in rappresentanza dei colleghi uccisi nella Striscia: 219 finora. Accolti da una standing ovation al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, hanno rinnovato da quel palco l’appello per una risposta morale e umanitaria alla tragedia di Gaza, dove da oltre 70 giorni la popolazione civile sopravvive senza acqua né cibo.

Un primo bilancio della manifestazione arriva dai curatori Paola Colombo, Franca Rigoni, Álen Loreti e dal presidente del comitato scientifico Nicola Gasbarro. «La risposta del pubblico è stata eccezionale – ha commentato Colombo, presidente dell’associazione vicino/lontano –. C’è un bisogno profondo di riflettere insieme sulle tensioni di questo presente così incerto. Gli incontri sono stati percepiti come occasioni preziose per ritrovare un filo, un orientamento». Gasbarro ha sottolineato la «simpateticità» dell’edizione, la sua capacità di creare empatia, di scardinare categorie superate e di proporre una visione capace di andare oltre ogni etnocentrismo. Per Franca Rigoni, la forza dell’edizione risiede anche nella sua “resistenza”: «Il festival è stato percepito come uno spazio reale di condivisione, una risposta al bisogno di comunità in tempi difficili». E Álen Loreti ha definito il festival “vigile”: attento, pronto a nominare i problemi e per questo capace di infondere coraggio e senso di partecipazione, anche tra le fasce di pubblico più giovani.

Ma vicino/lontano non si ferma qui. Nelle prossime settimane tornerà il programma estivo di vicino/lontano Mont, dedicato ai temi della montagna, e si avvicina l’appuntamento con la prima nazionale di Aquilee, prevista sabato 31 maggio alle 20.30 nella Basilica di Aquileia. Lo spettacolo – una coproduzione vicino/lontano ed En-Knap Productions, con la collaborazione di Balletto Civile, Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe, Fondazione Aquileia e Società per la Conservazione della Basilica, e con il sostegno della Regione – è firmato da Mattia Cason, che ne cura ideazione, drammaturgia e coreografia. Accanto a lui, la consulenza storica di Andrea Bellavite, Angelo Floramo e Cristiano Tiussi, e quella artistica di Claudio de Maglio e Michela Lucenti.

Aquilee è pensato come un solo di corpo, voce e movimento, ambientato nella Basilica di Aquileia, in cui un “danzattore” interpreta un giovane Pier Paolo Pasolini, sulle tracce della visita che fece alla Basilica a 36 anni, in compagnia di Maria Seccardi. Uno spettacolo che va oltre la figura storica di Pasolini, esplorandone l’ansia di superare i confini, la passione per le lingue e la sua fede nella forza rivoluzionaria della memoria.

Photo Credits: Phocus Agency

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