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venerdì, 25 Aprile 2025

Responsabilità in materia di Protezione Civile, la Regione al lavoro per superare il blocco

24.04.25 – 11.00 – Convocazione straordinaria, ieri in Regione, dei sindaci dei Comuni del Friuli Venezia Giulia, dei coordinatori dei Gruppi comunali e dei presidenti delle associazioni di volontariato di Protezione civile, per illustrare le iniziative di supporto ai volontari e per incidere anche retroattivamente sul caso del sindaco di Preone, rinviato a giudizio per omicidio colposo in relazione alla morte di un volontario della Protezione Civile.

L’incontro si è tenuto nell’auditorium Comelli della Regione a Udine, alla presenza dei vertici dell’Avvocatura e della Protezione civile regionale.

“La Regione sta lavorando su tre filoni – ha affermato l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi. – Il primo di questi è la presentazione di una norma di legge con cui potremo intervenire sulle spese legali a favore di soggetti del mondo del volontariato di Protezione civile, ma anche dei sindaci, in caso di soccombenza; il secondo filone riguarda l’intervento di stralcio del decreto 81/2008; l’ultimo tema, che non è di competenza dell’Amministrazione regionale ma che condividiamo, riguarda l’intenzione annunciata dal ministro della Giustizia Nordio agli Stati generali della Protezione civile di intervento di modifica del diritto penale, con la revisione del concetto di responsabilità e colpa per gli operatori di sicurezza, forze di Polizia e volontari di Protezione civile”.

La norma a cui sta lavorando l’Avvocatura della Regione, e che nelle intenzioni andrà al vaglio dell’Aula nella legge multisettoriale a maggio, ha come finalità un percorso di garanzia per il rimborso delle spese legali, per evitare che i volontari della Protezione civile rischino il proprio patrimonio personale se interessati da procedimenti.

Oltre ai quesiti più puntuali dei volontari e dei rappresentanti dei gruppi, in sala si è registrata la posizione dei sindaci, che attraverso i vertici Anci, hanno illustrato un documento unitario in cui i primi cittadini hanno dichiarato di voler sospendere le attività di Pc nei propri comuni fino all’entrata in vigore delle norme di tutela.

Richiamando all’unitarietà e alla medesima finalità di scopo, Riccardi ha considerato il blocco delle attività “una misura comprensibile” e la posizione “espressa con grande responsabilità”, ma ha aggiunto che “di fronte a una misura di questo genere vanno declinate le diverse fattispecie che si possono verificare: se ci trovassimo di fronte a situazioni straordinariamente rilevanti e di emergenza la riconsiderazione di questo blocco – ha puntualizzato l’assessore – andrebbe fatta. Altra cosa sono le attività più ordinarie”.

Riccardi in sala ha toccato l’esempio dell’organizzazione del Giro d’Italia. “Se il sistema di Protezione civile si blocca credo che sarà difficile portarlo avanti, ma su questo ragioneremo: altra cosa sono emergenze straordinarie”.

Domani la Regione avrà una riunione tecnica con il Dipartimento nazionale di Protezione civile con tema l’intervento sullo stralcio del decreto legislativo 81/2008, il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, che attualmente si applica anche alle attività di volontariato di Protezione Civile con modalità specifiche.

“La norma dovrà essere vagliata dalla Commissione degli assessori di Protezione civile, poi dai presidenti di Regione e infine approderà a Palazzo Chigi: il Friuli Venezia Giulia si sta spendendo da settimane in questa direzione e saremo molto contenti se tutti si unissero a questa azione che sfocerà in una relazione al Dipartimento di tutte le Regioni e Protezioni civili d’Italia, indipendentemente dalle appartenenze”.

 

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