17.03.2025 – 10.30 – A febbraio 2025, l’inflazione a Udine ha raggiunto l’1,7% su base annua, un valore in linea con la media nazionale ma inferiore rispetto ad altre città del Nord Est, dove l’aumento dei prezzi si è fatto sentire con maggiore intensità. A Trieste, ad esempio, il tasso di inflazione ha toccato l’1,9%, mentre in città come Bolzano e Rimini è arrivato al 2,5%, con Padova poco distante al 2,2%.
Il Nord Est si conferma dunque una delle aree più colpite dall’incremento del costo della vita. Già a gennaio, l’inflazione regionale si attestava al 1,7%, un livello superiore alla media nazionale, e il trend non accenna a rallentare.
Energia e alimentari spingono i prezzi verso l’alto
A livello nazionale, l’inflazione è salita dall’1,5% di gennaio all’1,7% di febbraio, con l’energia regolamentata come principale fattore di traino: i prezzi sono aumentati del 31,5% su base annua, un’impennata che ha avuto ripercussioni dirette sulle bollette delle famiglie. Anche il settore alimentare ha contribuito alla crescita dell’indice dei prezzi, con un incremento del 2,9% per i prodotti non lavorati (come frutta e verdura fresche) e del 2,2% per quelli lavorati.
Tuttavia, non tutti i settori hanno registrato aumenti: l’energia non regolamentata ha visto un calo dell’1,9% su base annua, mentre i servizi di trasporto, pur in crescita dell’1,9%, hanno mostrato un rallentamento rispetto ai mesi precedenti.
L’aumento del costo dell’energia e degli alimentari sta incidendo significativamente sul cosiddetto “carrello della spesa”, con ripercussioni sulle abitudini di consumo delle famiglie del Nord Est. La crescita dei prezzi appare più marcata nelle aree economicamente più dinamiche, dove il costo della vita è generalmente più elevato.
Se il trend inflazionistico dovesse proseguire nei prossimi mesi, potrebbe tradursi in un ulteriore impatto sul potere d’acquisto delle famiglie, già messo alla prova negli ultimi anni dall’aumento generale dei prezzi.