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venerdì, 25 Aprile 2025

Lavoro: a marzo previsto calo nelle assunzioni, – 9% nell’industria

11.03.2025 – 17.30 – In Friuli Venezia Giulia il mercato del lavoro mostra segnali contrastanti. Secondo il report Excelsior di Unioncamere, elaborato dal Centro Studi della Camera di Commercio di Pordenone-Udine, a marzo le imprese prevedono un calo delle assunzioni sia nell’industria (-9% rispetto allo stesso mese del 2024) sia nei servizi (-4,8%).

Nel dettaglio, il comparto manifatturiero segnala una flessione dell’11,3% nelle nuove entrate, mentre nei servizi la contrazione varia dal -3,8% nel commercio al -4,6% nel turismo, fino al -5% nei servizi alle imprese e alle persone. Tuttavia, nel trimestre marzo-maggio si prevede un recupero nel terziario, che dovrebbe tornare in territorio positivo (+0,05%), mentre l’industria continuerà a perdere terreno (-10,5% rispetto allo stesso periodo del 2024).

Le prospettive migliori si registrano nel settore turistico, con un incremento di 150 assunzioni (+2,2%) nel trimestre. Stabili, invece, il commercio e i servizi alla persona, mentre quelli alle imprese sono in leggera flessione. “È un segnale che ci fa sperare nella tenuta del nostro tessuto produttivo – commenta il presidente della Cciaa Giovanni Da Pozzo – ma il contesto resta complesso e il peso dei costi, in particolare dell’energia, incide sulle imprese in un momento già difficile”.

In totale, a marzo le aziende del FVG prevedono 8.710 assunzioni (-6,2% rispetto all’anno scorso), mentre nel trimestre marzo-maggio i contratti previsti sono 28.370 (-3,4%). L’industria cerca 2.930 lavoratori per marzo e quasi 8.600 per il trimestre. Nel manifatturiero le assunzioni previste sono 2.110 nel mese e 6.280 fino a maggio, mentre l’edilizia stima 830 nuovi ingressi a marzo e 2.280 nel trimestre. Nel terziario si prevede l’attivazione di 5.780 contratti a marzo e 19.800 nel trimestre.

Resta elevata la difficoltà di reperire personale: il 56,2% delle assunzioni previste è considerato problematico a causa della carenza di candidati. Tra le figure più difficili da trovare ci sono gli analisti di software (85,1%), i tecnici della distribuzione commerciale (83,3%) e gli ingegneri (79,9%). Anche nei settori più tradizionali si fatica a coprire le posizioni: gli operai specializzati nell’edilizia risultano tra i più difficili da reperire (84,6%), così come gli addetti alla rifinitura delle costruzioni (74,3%) e gli operatori della cura estetica (75,9%).

Il quadro complessivo evidenzia quindi una fase di incertezza, con l’industria in sofferenza e i servizi che, pur con fatica, cercano di mantenere il passo.

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