29.11.2024 – 18.50 – Anche Udine ha fatto sentire la propria voce nel contesto dello sciopero generale del 29 novembre, indetto da CGIL e UIL per chiedere un cambio di rotta sulle politiche di bilancio del Governo. In Friuli Venezia Giulia, la mobilitazione ha registrato punte di adesione molto alte, confermando la diffusa preoccupazione dei lavoratori per i temi al centro della protesta.
Nel manifatturiero, settore trainante dell’economia regionale, l’adesione – secondo i sindacati – ha superato l’80%. “La risposta dei lavoratori è stata straordinaria in tutta la regione,” ha commentato Michele Piga, segretario generale della CGIL FVG.
Le problematiche legate ai tagli alla sanità e alla difficoltà di garantire modelli di sviluppo sostenibili sono state particolarmente sentite anche a Udine, dove i cittadini si sono uniti ai lavoratori nel chiedere maggiore attenzione per la qualità dei servizi pubblici e per la difesa dei posti di lavoro. Luigi Giove, dalla segreteria nazionale CGIL, ha ribadito: “L’esplosione della cassa integrazione è un segnale d’allarme. Servono politiche industriali capaci di gestire la transizione e di garantire un futuro ai lavoratori.”
Matteo Zorn, segretario generale UIL FVG, ha sottolineato la dimensione nazionale della protesta, con manifestazioni in 50 piazze italiane: “La manovra di bilancio del Governo non risponde ai bisogni reali del Paese. La sicurezza, i salari e la fiscalità devono tornare al centro delle politiche, e noi continueremo a mobilitarci finché non ci saranno risposte concrete.”
Udine, come altre città della regione, si è quindi unita a un coro unanime che chiede interventi immediati e concreti per garantire un futuro più giusto ai lavoratori e alle nuove generazioni. La partecipazione alla protesta sottolinea l’urgenza di affrontare le criticità che segnano non solo il territorio friulano, ma l’intero sistema Paese.