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sabato, 19 Aprile 2025

Crisi climatica e mucillagini devastano la molluschicoltura, vongole e fasolari quasi scomparsi

08.11.2024 – 13.38 – La molluschicoltura del litorale del Friuli Venezia Giulia è in ginocchio. Achille Ghenda, responsabile del settore pesca di FedAgriPesca Fvg, e Marino Regeni, presidente del Consorzio Gestione Molluschi di Monfalcone (Cogemo), denunciano una crisi senza precedenti, che vede vongole, fasolari e cozze quasi scomparsi dalle acque dell’Alto Adriatico. I pescatori friulani esprimono solidarietà ai colleghi veneti, che oggi protestano per chiedere maggiori attenzioni ai problemi dell’economia blu.

Le vongole della specie Chamelea gallina sono ormai assenti dal litorale friulano da oltre un decennio, e la vongola verace (Ruditapes philippinarum) è praticamente scomparsa. Durante l’estate del 2024, le perdite hanno toccato l’80-90% dei fasolari (Callista chione) e il 70-80% delle cozze (Mytilus galloprovincialis), creando una crisi economica e occupazionale nel settore.

Le cause di questa drastica riduzione sono da ricercare in fattori climatici estremi, come le alte temperature estive, che hanno causato un aumento delle mucillagini e favorito la diffusione del granchio blu, una specie invasiva. Un evento alluvionale anomalo a maggio 2024 ha inoltre peggiorato la situazione, provocando uno sviluppo straordinario delle mucillagini, che impediscono il ricambio d’ossigeno nelle acque, soffocando letteralmente i banchi di molluschi.

L’accumulo di mucillagine ha portato a una copertura densa sul fondo marino, bloccando il ricambio di ossigeno e impedendo la sedimentazione del plancton. La persistenza di questo fenomeno esaurisce le riserve di ossigeno per i molluschi, conducendo a una moria diffusa. Le temperature dell’acqua sul fondo, che hanno superato i 28 °C, hanno aggravato ulteriormente la situazione, mettendo a rischio la sopravvivenza dei molluschi.

“Facciamo appello agli amministratori pubblici e agli enti competenti perché adottino misure urgenti,” dichiarano Ghenda e Regeni, invocando maggiore ricerca e monitoraggio per salvare l’ecosistema lagunare, e con esso, un settore economico fondamentale per il Friuli Venezia Giulia.

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