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mercoledì, 16 Aprile 2025

Tagliamento: discussione in Commissione IV sulla traversa di Dignano e sulla sicurezza fluviale

05.11.2024 – 14.10 – Durante le audizioni nella Commissione IV del Consiglio regionale, presieduta da Edy Morandini (FP), il progetto della traversa laminante di Dignano e le proposte per la sicurezza del fiume Tagliamento ha raccolto critiche da esperti e associazioni.

A prendere la parola sono stati rappresentanti del Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale (Cirf), di Ispra, gruppi ambientalisti e di categoria, che hanno esposto perplessità sull’efficacia e l’impatto ambientale della traversa.

Il Cirf ha sollevato dubbi sulla sostenibilità del progetto, sottolineando che interventi strutturali come la traversa non sarebbero sufficienti per garantire la sicurezza in caso di piene intense e violerebbero normative europee di tutela ambientale, tra cui la Direttiva Quadro sulle Acque e la Convenzione delle Alpi. L’ente, insieme a una rete internazionale di oltre 800 ricercatori, propone invece soluzioni più ecologiche ed economiche, come la delocalizzazione di edifici nelle aree a rischio e interventi di laminazione tra Pinzano e Latisana per restituire spazi naturali al fiume.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha sostenuto la necessità di aggiornamenti sul monitoraggio del trasporto di sedimenti, fondamentali per una pianificazione accurata, e ha evidenziato carenze nel piano attuale della Regione. Anche il Presidio Permanente sul Tagliamento ha suggerito soluzioni alternative, tra cui il recupero del canale scolmatore di Latisanotta e l’individuazione di aree per esondazioni controllate, evitando opere che interrompano la continuità del flusso fluviale.

Le associazioni ambientaliste, Legambiente e WWF, hanno aggiunto l’importanza di prevenire costruzioni in zone a rischio e di ripristinare la connettività ecologica del Tagliamento per fronteggiare meglio i cambiamenti climatici. Le organizzazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura Fvg e CoopAgri) hanno infine espresso preoccupazioni per l’impatto del progetto sui terreni agricoli, chiedendo chiarimenti sulla gestione delle risorse idriche e sugli effetti delle casse di espansione sulle colture.

Italia Nostra e il comitato Assieme per il Tagliamento hanno ribadito la necessità di ripensare il progetto, proponendo un approccio che favorisca un uso più consapevole del territorio e un minore impatto sull’ecosistema.

Dalle audizioni è emersa una richiesta condivisa di rivedere il piano, con particolare attenzione a interventi meno invasivi e più rispettosi dell’ecosistema fluviale e del tessuto economico locale.

Gli auditi hanno impegnato la Regione a valutare soluzioni alternative che tengano conto delle esigenze espresse in Commissione.

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