13.11.2023 – 16:03 – “Questa mattina a Udine, in un auditorium regionale gremito e alla presenza di svariati portatori d’interesse istituzionale, professionale e accademico, ho partecipato a un momento di confronto e dibattito che segna l’avvio dell’iter che porterà al nuovo Piano urbanistico di governo del territorio (Pgt), quale strumento fondante della regione del futuro. Da un punto di vista politico, nell’apprezzare questo utile momento di confronto, pongo l’attenzione su due elementi di carattere generale, anche in qualità di membro della IV Commissione consiliare, che sarà chiamata ad approfondire i temi tecnici che riguarderanno il futuro Pgt: ovvero, la nuova cornice nella quale dovranno inserirsi tutti i Piani regolatori generali dei Comuni regionali”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale Marco Putto (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg), aggiungendo che “il primo elemento è che, ancora oggi, vige il Piano urbanistico regionale (Purg) del 1978 che, in ben 45 anni, non ha visto mai giungere in porto le necessarie modifiche che avrebbero dovuto aggiornare o rivedere in tempo utile questo strumento, sicuramente valido ma ormai datato, che dovrebbe essere sempre in grado di saper leggere le trasformazioni della società”.
“La contrapposizione o la mancanza di volontà politica – aggiunge l’esponente del Patto-Civica – hanno impedito di portare a termine nell’arco di alcune legislature i vari strumenti urbanistici regionali, predisposti come necessario tagliando di percorso (Ptr e Pgt), giunti sempre a un passo dall’entrata in vigore, senza però mai vedere la luce. Maggioranza e Opposizione, quindi, dovrebbero riuscire a comprendere fino in fondo le regole del gioco. Quando si fa pianificazione urbanistica su larga scala territoriale, infatti, dovrebbero essere cambiate con il contributo delle idee di tutti (il che non significa rinunciare alle proprie posizioni, prerogative e responsabilità), per evitare che non si giunga mai al dunque (come avvenuto in questo caso) oppure che, chi arriva dopo, cancelli quello che ha fatto chi c’era prima”.
“Il secondo elemento – secondo Putto – è che in ogni partenza di percorso i principi di fondo sono generali e, per certi versi, astratti. Ed è inevitabile che sia così. Difficile, quindi, non condividere i seguenti 5 principi ispiratori del nuovo Pgt regionale oggi presentati: il suolo non si consuma, ma si rigenera; la regione è il ponte tra est e ovest; il cambiamento climatico è in corso; i giovani sono al centro; i cambiamenti sono repentini e frequenti. Si tratterà ora di vedere come concretizzarli”.
“Il percorso che porterà al nuovo Pgt – conclude Putto – sarà lungo e formato da una sequenza di passaggi indispensabili con i vari portatori di interesse, non solo istituzionali. Ciascuna componente è fondamentale e preziosa: l’Esecutivo ne tenga conto e si apra al confronto”.
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