25.09.2023 – 18.00 – “La VI Commissione permanente della Regione Friuli Venezia Giulia si è riunita questa mattina a Cividale del Friuli presso il Civiform: una cooperativa sociale di altissimo livello che si occupa di accoglienza dei minori non accompagnati, di attività e progetti di carattere sociale ma, soprattutto, si impegna nella formazione di ragazzi italiani e stranieri che vengono poi impiegati nelle nostre realtà industriali, artigianali, agricole e di ristorazione. La percentuale di successo di inserimento nel mondo del lavoro è di oltre l’85 per cento, grazie anche al patto di solidarietà stipulato fra gli alunni e la scuola per il raggiungimento degli obiettivi formativi”
Lo evidenzia in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), componente della VI Commissione che si occupa, tra l’altro, di educazione, istruzione, formazione professionale, politiche socio-educative e politiche dell’immigrazione.
“Gli importanti risultati di Civiform – precisa l’esponente di Avs – si fondano su una realtà operativa, che ha una seconda sede a Opicina, composta da 200 dipendenti e 180 collaboratori, nonché su una fitta rete esterna socio-sanitaria, di prevenzione, legale, di sicurezza e di inserimento lavorativo”.
“Senza paura di smentita, dobbiamo ammettere che la nostra regione, come tutto il sistema Paese, non si reggerebbe – spiega Pellegrino – senza la manodopera che questi giovani ci danno una volta terminati i percorsi di formazione. È necessario uscire dall’ipocrisia e svelare la contraddizione insita nella propaganda della Destra che, da un lato li vorrebbe chiusi nei centri per il rimpatrio e, dall’altro, necessita della loro presenza in fabbrica, nei campi e nelle cucine, ma di sicuro vorrebbe che si smaterializzassero una volta finito l’orario di lavoro. Va detto che i posti di lavoro sono più numerosi dei lavoratori disponibili a coprire quelle mansioni e che in troppi settori si richiede forza lavoro lamentando la difficoltà a trovarla”.
“Oltre a questo – conclude Pellegrino – va denunciato che gli operatori e gli educatori sono pochi e che sussistono carichi di lavoro molto impegnativi, a fronte di contratti di lavoro che prevedono una paga davvero non appetibile. Infine, c’è la questione che i minori non accompagnati avrebbero diritto a un tutore ma, per carenza di questa figura, solo il 20 per cento viene nominato dal Tribunale dei minorenni. Il restante 80 per cento è invece a carico della responsabile di area che si prende un onere ulteriore rispetto la sua mansione”.
[c.s.]