30.08.2023 – 09.30 – La manifattura in provincia di Udine, nonostante prosegua il calo produttivo rispetto allo scorso anno, mostra segni di resistenza e adattamento allโandamento del ciclo economico mondiale, che si sta indebolendo, e del mercato interno, soprattutto per quanto riguarda lโevoluzione del PNRR, per il quale in Governo ha recentemente proposto alcune modifiche.
ร quanto emerge dallโanalisi dei dati dell’indagine trimestrale elaborati dallโUfficio Studi di Confindustria Udine. Nel dettaglio, nel secondo trimestre 2023 la produzione industriale in provincia di Udine รจ diminuita del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2022 (nel primo trimestre si era registrato un calo tendenziale inferiore, del -1,2%), ma รจ cresciuta dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
Preoccupano gliย ordinativi, che registrano su base tendenziale un calo dellโ1,8% e del 6,8% rispetto al primo trimestre dellโanno. In leggera diminuzione anche lโutilizzo degli impianti produttivi, con un tasso sceso al 77,8% dal 78,7% degli ultimi due trimestri.
Il rallentamento, al momento, non produce effetti sullโoccupazione, che rimane stabile.
Peggiorano, viceversa, le previsioni per il terzo trimestre 2023 sullโandamento della produzione industriale, in quanto solo il 4% degli intervistati prevede un incremento della stessa, il 62% ne prevede lโassestamento, e il 34 % pronostica una sua contrazione.
Con riferimento ai singoli comparti, emergono notevoli differenze. Alla maggiore resilienza produttiva dellโindustria meccanica (secondo trimestre 2023 -0,3% sia rispetto allo stesso trimestre 2022 che sul primo trimestre 2023), siderurgica (-2,9% la variazione tendenziale, +1,1% quella congiunturale) e alimentare (+4% la variazione tendenziale, +4,7% quella congiunturale), seguono le criticitร dei settori legno e mobile (-12% la variazione tendenziale, -3% quella congiunturale), carta (-21,9% la variazione tendenziale, -0,9% quella congiunturale), chimica (-15,1% la variazione tendenziale, +3,9% quella congiunturale), gomma e plastica (-3,8% la variazione tendenziale, +0,2% quella congiunturale), materiali da costruzione (-7% la variazione tendenziale, +8% quella congiunturale).
Il contesto generale rimane complesso. Il 2023 continua a beneficiare di un rallentamento nella crescita dei costi di materiali ed energia (il prezzo del gas รจ intorno ai 38 euro per MWh, meno della metร rispetto a gennaio 2022, pre-conflitto in Ucraina) e ciรฒ pare attenuare diffusamente le tensioni sui prezzi dei materiali, scesi nel secondo trimestre 2023 per le imprese manifatturiere della provincia di Udine dellโ8,4% rispetto allo scorso anno. Lโinflazione รจ in decelerazione (+5,7% la variazione annua a luglio a Udine dal +11,3% di ottobre 2022; +11,8% quella dei prodotti alimentari a luglio), ma preoccupa la politica di rialzo dei tassi della BCE con conseguente aumento del costo del credito e riduzione dei prestiti e dei mutui. Lโeconomia tedesca, infine, continua a mostrare segni di debolezza che incidono sui sistemi produttivi molto integrati quale quello friulano, considerato che la Germania รจ da sempre il primo partner commerciale per le imprese del nostro territorio.
Il commento del presidente di Confindustria Udine, Gianpietro Benedetti: โCome commentato in precedenza, siamo allโinizio di un classico ciclo di raffreddamento dellโeconomia pressochรฉ mondiale, con una probabile durata di 18/24 mesi. In Italia lโimpatto del rialzo dei tassi di interesse sarร piรน sentito anche a livello nazionale per via del debito di 2.850 miliardi circa accumulato negli ultimi 40 anni. Ciรฒ limita gli spazi di manovra che il paese ha, non potendo risolvere continuando ad aumentare il debito. Nel mentre, sfruttiamo lโopportunitร che gli obiettivi di riduzione dellโimpatto ambientale e di economia circolare offrono, unitamente ai temi dellโenergia e digitalizzazione, machine learning. Attivitร che, inoltre, hanno un buon valore aggiunto. Infine, bisogna investire gli utili dellโultimo periodo per migliorare competitivitร e tecnologie per essere pronti alla ripartenza ed evitare la decadenza del manifatturiero, che รจ parte importante del Pil. E, a questo proposito, รจ auspicabile una vision regionale per il manifatturiero per riportarlo ai valori del passato. Auspicabili inoltre investimenti, meno industriali, ma che sono indispensabili per sostenere la crescita (fondamentale per il social welfare), quali natalitร , scuola ed immigrazione qualificataโ.
[m.m]