15.06.2023 – 10.25 – Nell’ultimo periodo, personale della Squadra Mobile della Questura udinese ha dato corso ad alcune misure coercitive della libertà personale nei confronti di alcuni soggetti domiciliati in questa provincia.
Fra questi vi è un 40 enne cittadino rumeno, dimorante nella bassa friulana, il quale è stato carcerato perché deve scontare la pena di anni 2 e mesi 5 a seguito di una condanna per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
E’ stato tratto in arresto un 71 enne cittadino italiano, residente in un comune del medio Friuli, che deve scontare una condanna a 5 anni per violenza sessuale.
Un 42 enne cittadino italiano è stato rintracciato e tratto in arresto in esecuzione di un provvedimento che prevede la sua reclusione per anni 1 e mesi 4, in quanto condannato per reati inerenti agli stupefacenti.
Un cittadino italiano di 44 anni è stato arrestato perché deve scontare una condanna di anni 2 per violazione della normativa sugli stupefacenti.
Un connazionale, dopo un periodo di latitanza, è stato rintracciato e tratto in arresto, perché deve scontare una pena di anni 2 e mesi 8 a seguito di una condanna per ricettazione ed una per furto aggravato.
Un cittadino kosovaro di 40 anni, che deve scontare una pena di anni 5 e mesi 8, per condanne per evasione, spaccio di sostanze stupefacenti e furto, è stato arrestato in questo centro dopo un lungo periodo di latitanza.
Un 33 enne cittadino italiano è stato arrestato per scontare una pena di anni 3 e mesi 4 di reclusione, a seguito di un cumulo di condanne per furto aggravato, danneggiamento aggravato ed atti persecutori.
L’ultimo, un 29 cittadino afghano che deve scontare 6 mesi e 15 giorni di reclusione a seguito di una condanna per reati contro il patrimonio.
Un 40 enne cittadino pakistano, che si trovava ristretto in detenzione domiciliare perché doveva scontare una condanna ad anni 1 e mesi 4 di reclusione, veniva ristretto in carcere per aver violato le prescrizioni previste; la medesima attività veniva posta in essere nei confronti di un 36 enne cittadino rumeno, condannato ad anni 1 per reati predatori.
Un 17enne cittadino egiziano, sottoposto a misura cautelare del collocamento in struttura per minori in Sicilia, in quanto indagato perché resosi responsabile di una serie di furti, è stato rintracciato in questo centro e ristretto presso il carcere minorile di Bologna, quale aggravamento del precedente provvedimento.
Inoltre sono stati eseguiti 8 provvedimenti di collocamento in regime di detenzione domiciliare, nei confronti di connazionali e stranieri, condannati a vario titolo per reati di furto aggravato, lesioni personali, truffa, evasione, falsi e spaccio di sostanze stupefacenti, con pene comprese fra i 7 mesi e l’1 anno e 10 mesi di reclusione.
Le ricerche della Polizia di Stato di Udine, con il coordinamento della locale Procura e della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno permesso il rintraccio di una 30 enne cittadina croata, destinataria di un ordine di carcerazione, che prevede la reclusione di anni 6, mesi 6 e giorni 24. La donna si trova carcerata in Francia dove sta scontando un periodo di custodia a seguito di eventi avvenuti in quella nazione. Le pratiche per l’estradizione, avranno luogo solo a soddisfatta giustizia francese. Il provvedimento in questione, è riconducibile a delle condanne, emesse dai Tribunali di Udine, Venezia e Roma per una lunga serie di reati predatori posti in essere a danno di abitazioni ed auto in sosta.
Nei giorni scorsi è stato estradato e successivamente condotto presso il carcere di Civitavecchia (Rm) un 28enne cittadino albanese, che il 2 febbraio scorso, era stato arrestato dalla Polizia greca in esito ad un Mandato di Arresto Europeo, emesso dalla locale Procura della Repubblica nel 2018, perché l’uomo deve scontare una pena di anni 3 e mesi 6. Nella circostanza, il Tribunale di Udine lo aveva ritenuto colpevole, unitamente a due connazionali, di un furto, avvenuto nel 2014, in un’abitazione di Carlino. I tre, introdottisi durante la notte in una casa, forzando una finestra di una camera da letto, si impossessavano di numerosi oggetti in oro. Le indagini permettevano di assumere concreti elementi di reità, nei confronti dei cittadini albanesi, che avevano compiuti altri episodi delittuosi di questa natura, in altre località del territorio nazionale. L’attività di rintraccio è risultata lunga e laboriosa anche a causa del fatto che il latitante, in Italia, non era mai stato identificato con validi documenti di identità. Infatti, nelle varie occasioni in cui era stato fermato, aveva sempre dichiarato generalità diverse. A seguito del provvedimento di condanna, le articolate indagini esperite da questa Squadra Mobile, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, permettevano di rintracciare il ricercato in Grecia, dove veniva data esecuzione al Mandato di Arresto Europeo.
l.l