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sabato, 19 Aprile 2025

Legambiente FVG, dice no al progetto della mega acciaieria di S. Giorgio di Nogaro

30.03.2023 – 09.00 – “In relazione alla ventilata acciaieria di S. Giorgio di Nogaro รจ necessario fare una premessa. Oggi le zone industriali dovrebbero essere considerate capisaldi della transizione ecologica o quanto meno non in contrasto con essa. Si rileva, invece, la diffusa assenza di pianificazione di dettaglio, i cosiddetti piani territoriali infraregionali, in grado di orientare gli investimenti, dare regole certe e predefinite agli investitori, fa sรฌ che ogni nuova proposta di insediamento, venga valutata senza un quadro di criteri di riferimento e valutazione. Fra gli altri, รจ il caso anche dalla zona industriale di Porto Nogaro.” Commenta in una nota Legambiente Fvg.

“La zona industriale ex ZIAC di San Giorgio di Nogaro (ora COSEF) รจ confinante con la Laguna di Grado e Marano, che รจ Sito Ramsar, dallโ€™omonima convenzione a tutela delle zone umide; inoltre in essa sono ricomprese la zona di protezione speciale/zona speciale di conservazione della LAGUNA DI MARANO E GRADO e 2 riserve regionali (Foce dello Stella, Valle Canal Novo). Questa contiguitร  con ambiti di tutela internazionali, comunitari e regionali pone evidentemente un problema di convivenza, mentre si dovrebbe esaltare questa funzione di programmazione e gestione sostenibile anche dellโ€™area industriale. Cosa che, invece, per la sua assenza, balza agli occhi anche del visitatore che, con passo frettoloso, attraversi lโ€™area industriale di Porto Nogaro.”

“Ciรฒ premesso, risulta subito evidente come la proposta di unโ€™acciaieria in prossimitร  della laguna abbia un impatto importante, considerando anche e soprattutto la logistica, i flussi di materiali, energia in ingresso e uscita dallโ€™ipotizzato stabilimento. Naturalmente commentando solo le scarne informazioni disponibili.ย Un impianto che potrebbe lavorare da 2,4 a 4 milioni di tonnellate/anno (una quantitร  pari alla produzione attuale dellโ€™acciaieria di Taranto!) con un fabbisogno energetico di gas metano per oltre un miliardo di mc/anno (si stima fino a 1,5 Mld mc/a) non potrebbe che avere un impatto grave sullโ€™ambiente circostante e dellโ€™intera regione con relativi milioni di tonnellate di CO2 aggiuntive di cui non si sente davvero il bisogno visto che dovremo decarbonizzare la nostra atmosfera in fretta nei prossimi anni.”

“Chi provvederร  agli investimenti necessari a decarbonizzare questi enormi consumi aggiuntivi di energia fossile? Visto che le tecnologie per fare lโ€™acciaio con lโ€™idrogeno green sono, ad oggi, una chimera, รจ piรน che probabile che lโ€™energia necessaria sarร  prodotta utilizzando gas naturale, alimentando in modo significativo le emissioni climalteranti.ย ย Inoltre, per far attraccare le navi sarร  necessario approfondire il Corno (finanziamenti in tal senso sono giร  stati deliberati dalla Regione) di alcuni metri: quanti? Si parla di arrivare fino a 12 metri totali, ma non si dice che, per rendere utilizzabile tale infrastruttura di navigazione, bisognerร  prolungarla oltre la laguna, fino al mare aperto per alcuni chilometri per poter assicurare lโ€™accesso alle navi di adeguato tonnellaggio in ingresso e uscita e, soprattutto, non si dice che essa dovrร  essere mantenuta anno per anno con costose opere di dragaggio e messa in sicurezza. E che impatto avrร  questo dragaggio sulla mobilizzazione del mercurio che puรฒ transitare da una fase non solubile, legata ai sedimenti alla fase metilata e bioaccumulabile all’interno della catena alimentare? Che impatto avrร  sulla penetrazione del cuneo salino esaltato anche dallโ€™innalzamento progressivo del mare o sullโ€™assetto morfologico โ€“ ambientale della Laguna?”

“Senza dimenticare che la parte prossima alla laguna della zona industriale รจ occupata da aziende della nautica da diporto. Quale ricaduta produrrร  lโ€™acciaieria su di esse e, piรน in generale, sul paesaggio e il turismo nellโ€™area?ย Come si potrebbe proseguire in uno sviluppo davvero sostenibile di tutta lโ€™area lagunare, ricca di richiami naturalistici, storici e ambientali, su cui molto si รจ investito in questi anni, che sarebbe sicuramente depotenziata dalla presenza di una fabbrica di tal genere?
Chiediamo al presidente Fedriga di farsi carico di queste problematiche e di dire subito cosa pensa e cosa ha giร  nel cassetto che ancora non dice, perchรฉ unโ€™opera di questa portata avrebbe un impatto in totale contrasto con tutti gli impegni sulla completa decarbonizzazione della Regione che la sua Giunta ha fissato entro il 2045, addirittura con 5 anni di anticipo rispetto ai piani dellโ€™Europa. Se la mano destra non sa quello che fa la sinistra allora o siamo di fronte ad un problema serio di bilateralizzazione o siamo di fronte ad un problema di ipocrisia profonda; in entrambi i casi non sarebbe un buon messaggio.”

Con questi elementi di valutazione Legambiente dice no al progetto di una mega acciaieria in un ambiente delicato e da proteggere come la laguna, che avrebbe un impatto sicuramente non sostenibile.

l.l

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