29.03.2023 – 08.45 – Inflazione, caro energia, aumento del prezzo degli alimentari. Non accenna ad attenuarsi la tenaglia del costo dei consumi nel Friuli Venezia Giulia; e a ciò si aggiunge ora la crisi bancaria oltreoceano, connessa al rovinoso crollo della Silicon Valley Bank (SVB). I giornali friulani hanno riportato i dati dell’Osservatorio del Movimento Difesa del Cittadino FVG, il quale ha analizzato l’impatto dell’aumento dei tassi dei mutui sulle famiglie del FVG. Sembra che (quasi) la metà , nello specifico il 48,4%, abbia debiti attivi, nella forma di mutui e prestiti; il 27,8% ha invece ‘solo’ un mutuo. L’aumento dei tassi legiferato dalla Banca centrale europea (BCE) dal 3,0 al 3,5% che ha iniziato ad avere effetto dal 22 marzo 2023 ha ‘impattato’ negativamente su queste famiglie. Per chi infatti ha un mutuo a tasso variabile gli aumenti medi sono previsti tra i 200 e i 250 euro, con una spesa pertanto che oscilla tra i +2.450 e + 3.150 euro all’anno. Una situazione dunque molto difficile per chi ha contratto un mutuo a tasso variabile, specie le famiglie numerose; sommando poi al problema bancario quello connesso al costo degli alimentari e dell’inflazione. Oggigiorno chi sottoscrive un mutuo sceglie, in sette casi su dieci, il fisso; nonostante l’Eurirs, l’indice dei tassi fissi, sia a sua volta ai massimi dell’ultimo decennio. Se si considerano questi dati calati poi all’interno di un mondo del lavoro caratterizzato da paghe basse e alto costo della vita, si può comprendere come per molte famiglie l’acquisto della prima casa sia ormai impossibile, anche con gli aiuti regionali.
di Zeno Saracino